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La pecora bollita con verdure - raccontata da VITO ASARO (il naturalista)
La vocazione pastorale della SICILIA si ritrova anche nei suoi piatti tipici, che in passato venivano realizzati con i prodotti ottenuti grazie al duro lavoro dei pastori. Uno di questi piatti è la pecora bollita, il cui nome originale è pecora in cappotto. Si tratta di un secondo a base di carne di pecora, appunto, che fa parte della tradizione gastronomica siciliana.
Se amate i piatti della cucina regionale, dovete assolutamente provare questo saporito stufato di carne di pecora, ideale da portare in tavola anche quando si hanno ospiti. Ecco come potete realizzarlo:
Tagliate la carne di pecora in pezzi piuttosto grandi ( se preferite, potete farla tagliare dal vostro macellaio di fiducia), mettetela in una pentola sufficientemente capiente e copritela con acqua fredda. Portate la pentola sul fuoco e attendete che l’acqua giunga a ebollizione, poi schiumatela e unite alla carne di pecora il prezzemolo, il sedano, le carote, il peperoncino e il timo e insaporitela con un po’ di sale. Fate attenzione a non esagerare; nel caso, potete aggiungerne ancora in un secondo momento.
Dopo circa 1 ora di cottura, unite alla pecora in cappotto anche le cipolle sbucciate intere e, dopo altri 10 minuti, le patate, anch’esse intere e con la buccia. Lasciate cuocere il tutto per un’altra ora.
Quando le patate saranno cotte, pungete la carne di pecora con una forchetta per verificarne la cottura: se risulta morbida, vuol dire che è pronta. Per servire la pecora bollita, trasferite la carne, le patate e le cipolle in un contenitore di coccio dai bordi alti, così potrete unirvi anche il brodo di cottura.
La pecora bollita è un piatto della tradizione siciliana legato alla pastorizia.
Questo tipo di cucina è legata anche alla moltitudine di allevatori di pecore presenti nel territorio, che propongono la cottura di questo animale servito con varie pietanze e contorni come verdure o odori come salvia e rosmarino.
È un tipo di cucina molto semplice che gli stessi pastori hanno consumato, da secoli, sempre seguendo il ciclo di vita degli ovini.
La maggioranza dei piatti legati a questa tradizione siciliana si consumano all’aria aperta in comitive e sono, ad oggi, molto apprezzati dai turisti.
Infatti, i pastori della zona , e in particolare in parte del territorio siciliano , dopo la transumanza, propongono la pecora bollita e lo fanno ospitando i turisti nei loro ovili durante il pranzo. Sicuramente la loro ospitalità e la cucina ottima rendono il tutto più gustoso e indimenticabile.
Negli ultimi tempi, molti paesi siciliani, stanno riscoprendo questo appetitoso secondo piatto pastorale. Infatti viene organizzata la “sagra della pecora” creando così un’occasione per valorizzare questa risorsa, molto spesso sottovalutata o limitata alla sola produzione di agnelli da latte. In queste sagre i turisti potranno gustare molteplici piatti a base di pecora, come la pecora bollita, zuppe o arrosticini.