What did Italians eat during World War II?

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Vivi everyday

Vivi everyday

Күн бұрын

What did Italians invent to survive hunger during the Second World War?
00:00 intro
01.40 How they ate before the war
04.03 Rationing and ration cards
1.50pm The art of making do with surrogates
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Пікірлер: 786
@isabellacampana6077
@isabellacampana6077 2 ай бұрын
Mia madre aveva 19 anni nel 41 e aveva dato alla luce il suo primo bimbo. Vivevano in città a Cosenza in Calabria dove papà faceva l'impiegato delle poste, di quei tempi un privilegiato ma in città da mangiare non c'era nulla. Così con un carro mia mamma e mio fratello appena nato tornarono in paese dai suoi genitori dove la nonna per farla riprendere dal parto fece un brodo con l'unica gallina loro rimasta. Quando molti anni dopo , erano gli anni 80 ed io ero un'adolescente che faceva mille storie per mangiare perché mi ero fissata con la dieta e mamma mi racconto questa storia e i patimenti provati dalla mia famiglia durante la guerra, credo di essere maturata di colpo. Non ho più disprezzato nulla , anche se evitavo di abbuffarmi per entrare nei jeans😅, ho capito la gravità della guerra e della fame. Oggi che ho 60 e il frigorifero pieno di ogni ben di Dio e venti di guerra scuotono il mondo, non posso fare a meno di pensare a quanti soffrono la fame per la follia degli uomini assetati di potere
@almavera966
@almavera966 2 ай бұрын
A me spiace invece non aver capito nulla nell'adolescenza quando mia madre mi raccontava quelle storie strazianti...anzi....😔
@poleniothebest
@poleniothebest 2 ай бұрын
Purtroppo gli uomini assetati di potere ci sono anche adesso, e sono anche più pazzi di quelli di allora!!
@Sonia-gp3uk
@Sonia-gp3uk 2 ай бұрын
Anche mio padre e mia nonna mi dicevano come avevano patito la fame durante la guerra ....e come ero fortunata ad avere da mangiare a sufficienza. Io che facevo mille storie per il cibo 🤦
@richys.755
@richys.755 2 ай бұрын
@@poleniothebestcapisco la rabbia per la situazione attuale, ma nessuno era più pazzo di quel dittatore con i baffetti che veniva dall’austria…
@melynda455
@melynda455 2 ай бұрын
@@almavera966 NON E COLPA TUA, LA MAGGIOR PARTE DEGLI ADOLESCENTI SONO SORDI E NON ASCOLTANO I GRANDI DICIAMO.....SEMBRA A VOLTE PROVINO GUSTO A NON UBBIDIRE, ODIO IN ALCUNI CASI IMMOTIVATO,CREDO SIA NELLA NATURA DELL ADOLESCENTE RIBELLARSI E NON ASCOLTARE FINCHè LA VITA.......GLI MOSTRA AMARAMENTE E OBBLIGATORIAMENTE LA SUA DUREZZA E Lì.......HANNO SENSI DI COLPA, RIMORSI,RIMPIANTI E CHIEDONO SCUSA, PURTROPPO, A VOLTE,SI CHIEDE SCUSA DI FRONTE AD UNA TOMBA........TROPPO TARDI, CI VORREBBE PIù SAGGEZZA, MODO DIVERSO DI COMUNICARE CON LORO.....ANCH IO SONO STATA STRONZA E NON VOLEVO CONSIGLI ......SONO 30 ANNI CHE CHIEDO SCUSA AD UN °MARMO°, SE PUò CONSOLARTI, NON E COLPA TUA, QUESTA E CREDO, L ESSENZA DELLA MAGGIORANZA ADOLESCIANZIALE......CIAO 😘
@moonstar6592
@moonstar6592 2 ай бұрын
Mio nonno, orfano, a 15 anni faceva incontri di boxe clandestina, sperando di vincere un pacco di aiuti alimentari e quando non poteva contare su questo espediente, forzava i depositi dell'ammasso, mangiando in fretta ciò che trovava per non farsi scoprire, perfino la pasta cruda. Sono esperienze che segnano a vita, possono passare decenni ma non si dimentica mai. Grazie, di cuore, a tutti i nostri antenati che hanno vissuto questa tragedia e riportato la normalità dopo la guerra, con forza e speranza. Continuo a sperare che sia possibile un futuro senza guerre a questo mondo
@giovannaf.77
@giovannaf.77 2 ай бұрын
Isaia 2:4 "Egli (Dio) sarà giudice fra le nazioni e metterà le cose a posto per molti popoli. Trasformeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falcetti per potare. Le nazioni non alzeranno la spada l’una contro l’altra, né impareranno più la guerra".
@luigisalso9226
@luigisalso9226 2 ай бұрын
​@@giovannaf.77ma che accidenti c'entra sta roba?
@giovannaf.77
@giovannaf.77 2 ай бұрын
@@luigisalso9226 la persona del commento ha scritto che spera sia possibile un futuro senza guerre e ho risposto con una scrittura della Bibbia che parla proprio di questo.
@luigisalso9226
@luigisalso9226 2 ай бұрын
@@giovannaf.77 molto fuori luogo giacchè la Bibbia non fa altro che esaltare la violenza, di ogni tipo. Però si, prendendo questo o altri passi ben isolati potrebbe passare per un libro pacifista 🤣🤣
@giovannaf.77
@giovannaf.77 2 ай бұрын
@@luigisalso9226 mi spiace la pensi così. Si dovrebbe conoscerla per poter dare un giudizio. Ci sono molti altri versetti che parlano di questo argomento. Comunque libero di ignorare il mio commento che voleva essere solo un pensiero positivo ed incoraggiante.
@Cagliostro676
@Cagliostro676 2 ай бұрын
Mia nonna paterna nascondeva quel poco cibo che aveva nelle tombe, perché abitavano vicino al cimitero. Si faceva tutto di notte senza lanterne, usavano il chiaro della luna per vedere un pochino. Pensando ad oggi che possiamo scegliere cosa mangiare tutti i giorni e che tante volte si butta via del cibo mi sento un po' uno stronzo...
@ari6498
@ari6498 2 ай бұрын
Già, ma guarda che oggi siamo tutti un po' stronzi. Soprattutto i supermercati che buttano cibo anziché darlo alle associazioni di volontariato
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
Ottimo posto il cimitero....quasi tutti ne avevano paura...
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
​@@ari6498fino a qualche anno fa, è vero....Ora tante catene lo vendono in sconto prima della scadenza, oppure lo danno alle associazioni...Non tutte, però la situazione è migliorata notevolmente. Sono cambiate anche le politiche aziendali: una volta gli scaffali dovevano essere stracolmi; ora mezzi vuoti e seguono l'andamento delle vendite....
@Cagliostro676
@Cagliostro676 2 ай бұрын
@@ari6498 stavo quasi per lavorare in un autogrill, là ogni 6h buttano via tutti i panini non venduti per averli sempre freschi, se li volevi portare a casa dovevi pagarli se no cestino.. una bella merda..
@ari6498
@ari6498 2 ай бұрын
@@Cagliostro676 si è scandaloso! Vergognoso, e ci sono supermercati che fanno uguale. È un crimine gettare il cibo piuttosto che donarlo, solo gli uomini sanno essere così merde
@idagammaraccio5462
@idagammaraccio5462 2 ай бұрын
...in Abruzzo c'è stato il fronte ... è stato tutto distrutto nella mia zona...mia nonna era una ragazzina dopo la guerra...e il mio bisnonno aveva preso una scheggia di bomba e non poteva essere operato ...quindi prendeva una pensione di invalidità...era uno che poteva comprare cibo... niente di che... farina ...e baccalà e fagioli... la gente del paese gli andava a chiedere se aveva bisogno di lavoro per rimettere a posto i campi ...non voleva essere pagata...voleva solo un piatto di roba da mangiare... e qualcosina da riportare a casa alla famiglia...la gente aveva fame ...tanta fame...queste cose non vanno mai dimenticate...grazie Vivian che ne hai parlato ❤
@tamarindasclooney9333
@tamarindasclooney9333 Ай бұрын
Mi ricordo tante verze mangiate, adesso non sopporto più l’odore
@ztk3311
@ztk3311 2 ай бұрын
Devo dire che i commenti in questo video sono struggenti ma un vero pezzo di storia ,vorrei dire anche io la mia .Il mio amato nonno materno mi ha sempre raccontato tanto ,suo padre è stato dichiarato disperso in guerra (oggi so che è stato fatto prigioniero e morto di malattia in un campo di lavoro,mio nonno purtroppo non lo seppe mai)e lui dovette partire da solo a 13 anni e andò in Inghilterra per campare sua madre e suo fratello piccolo, ha fatto di tutto, tanta tanta gavetta e ha imparato il mestiere di meccanico torno in Italia dopo aver conosciuto mia nonna lì anche lei italiana partita per lavorare insieme facevano i gelatai.Mia nonna invece mi raccontava che da bambina arrivavano gli americani e gli portavano la cioccolata cosa mai vista da loro da bambini.Finche si raccontano le storie dei nostri avi non moriranno mai nella nostra memoria.
@orimor1132
@orimor1132 2 ай бұрын
❤️
@antoniacampanini9181
@antoniacampanini9181 2 ай бұрын
Io, c’ero ! So tutto! Grazie
@serenarossi8480
@serenarossi8480 2 ай бұрын
La cosa fantastica è che molti di questi cibi surrogati o di fortuna, ora sono venduti a caro prezzo perché di moda o alternativi o considerati più salutari (tipo il pane nero o il caffe di cicoria, la pasta di legumi, ma anche le castagne x esempio) mentre un tempo erano la salvezza dei poveri. Questo ci dice quanto ci prendano in giro col marketing e le mode consumistiche !
@matildeborghi5744
@matildeborghi5744 2 ай бұрын
Ho 86 anni e mi ricordo benissimo cosa si mangiava durante la guerra....con le tessere annonarie mia madre aveva 200 gr.di zucchero a settimana perche aveva due bambine piccole. Mio padre era militare....pane nero che faceva venire il mal di pancia....latte non mancava perche noi avevamo una mucca.....
@funcibus
@funcibus 2 ай бұрын
Non lasciamo che queste cose vengano dimenticate altrimenti saremo condannati a ripetere gli stessi errori. E di questi tempi c'è gente (politici per la precisione) che vogliono questo. Ringraziamo le persone come Vivi che con questi video (e grazie alle nuove tecnologie) mantengono acceso il ricordo di quei tempi. Io penso sempre mia nonna, ho scritto qualcosa sotto e mi dispiace solo che quando si è piccoli non si ha consapevolezza di certi racconti, di certe cose. Vabbè... nel video Vivi (come sempre). Un saluto 🙂
@_Seicento_
@_Seicento_ 2 ай бұрын
Vivi, io ti parlo di come mio nonno vivesse quell'epoca in Sardegna: Su billettu (il foglietto) era ambitissimo, tra la fame e la carestia,, non c'era altro che il baratto o l'auto produzione, si aveva il maiale in casa, le galline in cucina e i gatti e cani se erano sfortunati facevano la fine del "coniglio" de Il ragazzo di campagna. Per i bambini era consuetudine mandarli a servizio dei vari Don/Donna (ossia dei proprietari terrieri) e il pagamento era ovviamente in cibo, stessa cosa per le bambine che erano mandate a fare "Is tzerakkeddasa" (le servette) presso mulini e/o facendo pulizie nelle case di queste "Donna". Capitava che c'erano anche i vizi come il fumo: se erano fortunati si aveva la pianta di tabacco in casa (ed era proibita averla come adesso per la cannabjs) oppure si optava per vari elementi: foglie di canne di fiume, foglie di piselli, foglie di vite.
@stiventaravella
@stiventaravella 2 ай бұрын
I miei nonni (dell’entroterra della Sicilia) mi raccontavano che mangiavano le bucce delle patate dalla fame che avevano, e mia nonna appena di due anni piangeva perché voleva il pane. Fortunatamente viveva una famiglia “benestante” davanti lei dove a volte la chiamava e gli regalavano del latte e della farina . ❤️ Grazie Vivi per questo scorcio di storia e approfondimento sul periodo più buio della nostra storia.
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
Che poi, le bucce delle patate sono anche buone (cotte ovviamente): in certi paesi esteri mangiano le patate con la buccia...
@alechianese01
@alechianese01 2 ай бұрын
@@annalisadona908 anch'io le mangio 😋🥔
@FerdinandoCamozzi
@FerdinandoCamozzi 2 ай бұрын
​@@alechianese01ni
@STEOORUS
@STEOORUS 2 ай бұрын
Io sono del 75 quindi da bambino nel parco mi capitava spesso di ascoltare storie di questi anziani seduti nelle panchine che hanno vissuto quei anni e ci ricordavano di quanto fossimo fortunati, che loro alla nostra età mangiavano tutti bucce di patata, mi è rimasta impressa questa cosa perché una volta chiesi a uno di questi anziani chi mangiasse le patate e non mi seppe rispondere. Dobbiamo ringraziare gli americani che oltre ad averci liberato ci hanno poi aiutato in tutti i modi, mio nonno era panettiere, gli arrivavano i sacchi della farina dal Manitoba totalmente donati da loro
@elisacardelli9297
@elisacardelli9297 2 ай бұрын
Gli americani l'hanno fatto perché il mercato europeo era praticamente lo scheletro della loro economia (parlo di export) quindi avevano bisogno che il continente tornasse a una condizione tale da poter spendere. Ovvio che di fatto hanno aiutato, ma non perché sono santi ecco.
@Silvietta98998
@Silvietta98998 2 ай бұрын
Mia nonna raccontava di come la mia bisnonna fosse costretta a dividere tutto, nonostante avessero terreni e bestiame di loro proprietà…a loro ne rimaneva poco. Sono rimasta impressionata quando mi hanno raccontato che una volta ha trovato una lumaca e, dopo averla cotta, l’ha divisa in 7 parti, per lei e i suoi figli. Divideva tutto, anche se era quasi niente. Era una grande donna, la mia bisnonna
@lidianovellithelilinov7585
@lidianovellithelilinov7585 2 ай бұрын
♥️
@mariabettagiuliani6328
@mariabettagiuliani6328 2 ай бұрын
Ora il razionamento ce l'abbiamo con le misere pensioni e stipendi da fame . Tuttora si beve il caffè di cicoria, di lupini e d'orzo .La carne neanche nei sogni e con quello che costa bisogna razionare anche il latte....i miei hanno vissuto in pieno la guerra ,ho tante foto che la ricordano
@serenanena1036
@serenanena1036 2 ай бұрын
Ho avuto la fortuna di conoscere tutti e 4 i nonni e ben 5 bisnonni, tutti inseriti in realtà differenti. C'era chi al settimo figlio evitava la guerra e chi si è fatto una settimana di galera per evitare la partenza per la Russia. Ho la fortuna di ricordare i loro racconti, di come chi abitava in campagna, ma veniva razziato e chi abitava in città e si faceva comunità per avere più cibo per tutti. C'era chi portava il pane vecchio (e si parla di vecchio di settimane) ai malati mentali, c'era chi andava per campi per prendere le erbe amare, c'era chi con gli "avanzi" faceva di tutto. È una parte di storia che non viene raccontato mai, grazie per aver dato una voce a questi anni.
@Maryblackrose95
@Maryblackrose95 2 ай бұрын
Mia nonna materna, contadina, mi raccontava che all'arrivo di partigiani e fascisti doveva nascondere i loro prodotti come i formaggi sennò derubavano tutto... Anche se avevo sentito sta storia delle tessere della fame dal mio compagno che aveva conoscenze che ne hanno raccontate... Mi fa veramente rabbia quando c'è gente che dice si stava meglio con Benito
@dianab883
@dianab883 2 ай бұрын
Forse sarebbe bene farglielo provare.😅
@cristinap.7498
@cristinap.7498 2 ай бұрын
Mia nonna mi ha raccontato che durante la guerra avevano arrestato e condannato a morte delle persone che facevano il pane con la farina di marmo per farlo pesare di più 😢. Erano scappati dalla città per la campagna, il padre fece in tempo a portare via la famiglia che la loro casa finì sotto una bomba. Persero tutto. Erano bottegai
@marzia1041
@marzia1041 2 ай бұрын
Anche la mia: era figlia di un casaro, avevano mucche e maiali, mi disse che non avevano mai patito la fame. Ma fascisti e partigiani facevano razzia. I fascisti tedeschi, fucilavano gli uomini in cortile se non li accontentavi. Scene viste e vissute...lei sbarrava gli occhi mentre raccontava, potevi vedere l'orrore sul suo viso anche a distanza di tanti anni. Oggi invece, siamo costretti alle importazioni dalla UE e i nostri agricoltori stanno andando in rovina: io non vedo differenza tra i due estremi. Non ci è mai consentito di avere un vantaggio economico.
@eleonoradoria4414
@eleonoradoria4414 2 ай бұрын
Il babbo di una mia amica, gente di campagna, diceva che i partigiani e i fascisti erano peggio dei tedeschi. Quando i tedeschi facevano razzie prendevano cibo ma qualcosa lasciavano x i contadini, gli altri invece si prendevano tutto.
@yleniagiannelli9047
@yleniagiannelli9047 2 ай бұрын
I miei nonni materni mi hanno spesso raccontato del tempo della guerra e dei bollini. Erano in zone rurali e quindi più fortunati dei cittadini. So che il pollo lo mangiavano raramente e talvolta cacciavano. Per quanto riguarda le verdure mi permetto di dissentire in quanto tarassacco ortica borragine crescione ecc. sono parte della alimentazione italiana da secoli come il pane di castagne, di orzo, segale, avena (mais e patate dopo il 500). È pur vero che le razioni fossero magre a quei tempi ma il "riciclo" come bollire gli scarti della carne per far brodo era uso comune. Il problema è che i cittadini nei secoli si sono viziati ( anche se tra i poveri si arrangiavano alla stessa maniera). I fiori di robinia sono buonissimi. Prendiamo atto che la dieta mediterranea fatta di pane cerali( non pasta) verdure frutta uova e formaggi poca carne poco sale e zucchero è l'eccellenza mondiale. Sicché sono le generazione della guerra che ora sono centenarie. Per quanto riguarda il pane bianco era di farina integrale. Quello di adesso di farina 00 è addizionato anche con il marmo, farina di ossa e molto altro, tutt'altro che salutare. Se non fosse per le razioni da fame, i piatti erano molto più sani di oggi.
@diegoterzi
@diegoterzi 2 ай бұрын
Questa situazione non è propriamente finita nei '50, ma neppure dopo il boom economico (che ha cominciato a generare disparità sociali, anzi). In misura minore, c'é chi determinate ristrettezze se le è trascinate fino agli '80... Io sono del '76, ma mia madre mi ha avuto tardi, era del '33, per cui la guerra se l'é presa tutta nei denti in giovanissima età. E forse dobbiamo ringraziare questo suo "training forzato", se tutti e 4 noi figli siamo sopravvissuti... Vivevamo in 6 con lo stipendio di un camionista, col malus che fosse alcolizzato, per altro, per cui eravamo a dir poco indigenti. Chiaro, nulla di che rispetto al tempo di guerra, ma le ristrettezze non mancavano certo, e ci si doveva barcamenare. Da mangiare c'era tutti i giorni, ma sul quanto e cosa c'era da discuterne: a pranzo, bene o male, si riusciva quasi sempre a mettere sotto i denti qualcosa di decente. Sì, insomma, pasta o minestra, perché la carne la vedevamo una volta a settimana, ad andar bene... Ma a cena, molto spesso, imbastire un altro pasto canonico per 6 era proibitivo, per cui o qualcuno saltava, o si ricorreva alle "cene surrogate": anguria d'estate e pane e caffelatte d'inverno, sempre meglio che andare a letto con una voragine nello stomaco... Che poi, caffelatte... Diciamo "quasi-caffè" latte, dato che, costando il caffè una fucilata (almeno secondo i nostri standard), mia madre era costretta a tagliarlo, almeno per metà, con una di quelle orride miscele di erbe, orzo e legumi torrefatti e macinati, che costavano parecchio meno (la "nostra" mi sembra si chiamasse "Brasilera"... Bugiardi...). Insomma, si viveva d'espedienti, ma si viveva... Poi, ad un bel momento, mia sorella maggiore ha finito le superiori, ed è andata subito a lavorare (e per fortuna, al tempo, subito significava davvero subito, dato che il lavoro ancora non mancava, al punto che erano le aziende a cercarti), e questa seconda entrata ci ha permesso di uscire dal nostro "strascico di dopoguerra" personale...
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
Esatto, dici bene. E tanti, ora, sono quasi nella stessa situazione, solo con meno fantasia ed adattabilità, che è anche peggio....
@MARIANIMAURIZIO
@MARIANIMAURIZIO 2 ай бұрын
La fame in Italia non c'e' stata solo durante la guerra ma anche prima. Mio nonno negli anni 20/30 aveva una fornace e spesso capitava che qualche operaio andasse da lui dicendo di non poter lavorare perche' il giorno prima non aveva mangiato e non aveva forze, mio nonno allora faceva preparare il pranzo e dopo averlo sfamato lo mandava al lavoro. Mia madre mi raccontava che negli anni 20/30 molti ragazzi vestiti mezzo stracciati dei paesi vicini bussassero alle porte in cerca di elemosina o qualcosa da mangiare, parlo di Italiani del paese non di extracomunitari.
@rob5197
@rob5197 2 ай бұрын
Vestiti come starccioni ? - - non e cambiato molto Grazie ai fucking Americanism - - non preoccupatevi in inghilterra il pane si faceva con poca farina e molti chemical velenosi - - e fino agli 60 mangiavano porcherie metre in Italia gia si trova an ottimi prodotti - -
@luciaparmeggiani6301
@luciaparmeggiani6301 2 ай бұрын
Fino agli anni 60 (Italia del nord) i mendicanti chiedevano pane. Preferivano i soldi ma accettavano anche il pane
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
​@@luciaparmeggiani6301anche ora, se non sono tossici/alcolizzati, fuori dai negozi tanti danno generi alimentari a chi chiede la carità. E loro ne sono ben contenti.
@paolox2458
@paolox2458 2 ай бұрын
Queste cose negli anni '30 succedevano anche in America, intendo gli Stati Uniti, dopo la crisi del '29. Il governo raccoglieva torbe di disoccupati e gli faceva costruire strade nel nulla, tipo Texas o Nuovo Messico, zone allora completamente spopolate, ma li poteva pagare solo quel tanto che bastava per non far morire di fame un'unica persona mentre le famiglie lontane si dovevano arrangiare in altra maniera. Poi chi aveva un lavoro 'serio' stava di certo meglio che in Italia
@giuliatarantino2472
@giuliatarantino2472 2 ай бұрын
È stato molto emozionante guardare il tuo video, mi ha ricordato i tanti racconti di mia madre, le sue storie di guerra e dopoguerra, miseria e fame... quanta sofferenza nei suoi occhi lucidi e vivi di ricordi ancora dolorosi...
@frank_zapping
@frank_zapping 2 ай бұрын
Mio papà mi raccontava molti aneddoti su quel tempo. Mangiava polenta, patate, pane nero con dentro bucce di patate, minestre, formaggio. La carne molto raramente. Nei piccoli paesi agricoli come il suo era più facile procurarsi roba. I contadini avevano molta roba. Mia nonna materna che era mezzadra aveva la fila di gente in cerca di cibo, ai più poveri regalava qualcosa. Anni fa mia mamma incontrava gente che ancora la ringraziava per quello che fecero i suoi genitori. Che tempi.
@Claudia-qg6dm
@Claudia-qg6dm 2 ай бұрын
Qui minestra di erbe e polenta. Puta, (polenta molle) a colazione e polenta dura a pranzo e cena. La domenica un uovo nella minestra. Un uovo per tutta la minestra, per tutta la famiglia. Così mi hanno raccontato. Mio padre scoprì che quel sale che davano agli animali, una sorta di sale marrone, una volta risciacquato, diventava sale bianco. Così ebbero il sale. Gli animali non erano suoi, quindi non potevano avere nè carne nè latte, nè formaggio.
@ravenrey7225
@ravenrey7225 2 ай бұрын
i genitori della mia nonna paterna avevano dei campi e quella fu la salvezza per loro ed i loro figli(che erano 7) per affrontare la fame e si erano anche ingegnati per nascondere tutto dai nazifascisti. Un discreto quantitativo di frutta e verdura, carne pochissima e razionata allo sfinimento, pesce introvabile, era meglio non andare ai corsi d'acqua. Per il latte si ingegnarono con una capra dato che avevano perso la maggior parte del bestiame. La capra in questione ha una storia particolare perchè salvò anche la vita alla nonna dai nazisti. Quando potevano anche loro condividevano con i vicini,addirittura con un vero e proprio sistema di baratto inventato tra loro per ricevere ciò che non si aveva. Anche quella solidarietà per quel poco che si poteva scambiare salvò tanti. Nessuno mori di fame tra loro nove però una delle sorelle più grandi della nonna si ammalò (non ricordo bene di che cosa tuttavia) e si spense qualche anno dopo la fine della guerra; mentre la nonna si ferì gravemente ad una gamba mentre lavorava nei campi e visto il periodo e ciò che si potevano permettere come cure la pezza fu peggio del danno e ne rimase invalida. La nonna materna viveva in città invece quindi il default era come ha ben spiegato vivi quella tessera della fame che razionava tutto al minimo; per dare una mano ai genitori e 4 fratelli (e anche per cercare di mangiare un pò di più) andò a lavorare nei campi, un lavoro al quale si dedicava ancora nel 1952 quando incontrò il nonno(impiegato all'enel, un lavoro ambitissimo e ben pagato subito dopo la seconda guerra mondiale,che passava di li per alcuni affari d'azienda).
@M.C.P.
@M.C.P. 2 ай бұрын
Anche le mie nonne mi parlavano di quello che mangiavano loro e le persone che conoscevano durante la guerra ma essendo stata un'esperienza sicuramente dolorosa non scendevano nei dettagli... sono state fortunate perché una era figlia unica e i genitori avevano terreni con ogni bene, l'altra era la figlia del macellaio del paesino e mangiavano in modo sostanzioso, ovviamente tutto autoprodotto perché di questa tessera non me ne parlavano granché. Purtroppo dei miei nonni so poco perché erano molto più vecchi e uno non l'ho proprio conosciuto, forse uno dei due se l'è cavata abbastanza bene ma l'altro aveva una decina di fratelli e sorelle ed erano davvero poverissimi, per quanto tutti e due vivessero in campagna deve essere stata più dura. Comunque in città c'era la vera miseria, le mie nonne mi raccontavano di quante persone andassero a credito, chiedessero aiuti di ogni tipo, di quanto fossero tutte molto magre. Dobbiamo fare di tutto per non far ritornare questi tempi terribili, la guerra è un orrore enorme.
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
Siamo già sul limite....
@paolox2458
@paolox2458 2 ай бұрын
Avevo una foto di mio padre quindicenne, nel '43, oggi non esistono persone così magre, con le guance scavate e le costole tutte in vista anche se aveva la maglietta. Chissà come ha fatto a crescere fino al metro e ottanta. Era di Napoli
@l.g.3895
@l.g.3895 2 ай бұрын
Mio padre era una bambino durante la seconda guerra mondiale, viveva in provincia di Cremona, suo padre (mio nonno) faceva il bergamino e lavorava nelle cascine ma era stato chiamato al fronte e non c'era. Mio padre e gli altri bambini per portare da mangiare a casa andavano a rubare le uova da chi aveva le galline oppure cercavano rane vicino al fiume, il fratello di mio padre si ferì ad un ginocchio scivolando lungo l'argine, gli venne il tetano e morì in una settimana. Aveva solo 11 anni. Un mio zio mi raccontava che c'erano posti dove si cucinavano i gatti e loro andavano a mangiarli. In campagna facevano delle gran polente con le verze, di carne non ne vedevano mai.
@sabinabenedetti883
@sabinabenedetti883 2 ай бұрын
Grazie per le tue ricerche. Avrei anch'io qualcosina da raccontare, storie ascoltate da mia mamma (1938) . Da mio papà, meno (1929) perché era figlio di contadini, ma che possedevano la terra che lavoravano e le vacche che mungevano, quindi di fame, fame non ne hanno patita. Ma i miei nonni materni erano mezzadri, e anche se alla peggio c'era l' orto e "polenta e late", non sempre era sufficiente. Il fratello minore di mia mamma, un ragazzone di un metro e 95, a 17 anni, gli capitava di svenire, perché avrebbe avuto bisogno di qualche bistecca, ma non ce n'erano. Buona Festa della Liberazione!
@dustyroad3483
@dustyroad3483 2 ай бұрын
mio nonno diceva che andavano avanti a pane e merda...
@desibartolocci
@desibartolocci 2 ай бұрын
Bellissimo video, vengo dall Umbria e mia nonna mi racconta spesso quello che lei e la sua famiglia hanno subito in quegli anni buoi. La sua famiglia era numerossima, 20 persone (genitori, zii, cugini e fratelli), la fame non l hanno patita molto, avevano diversi terreni che coltivavano, avevano ulivi e vigneti,e allevavano diversi animali da fattoria, la fatica era tantissima, già da piccoli dovevano aiutare nei campi fino a tarda sera, aiutare in casa a cucinare per tutti, portare a vendere il latte nei paesi vicini con il cavallo. Purtroppo la loro fattoria venne occupata dai tedeschi, che gli rubavano cibo, prendevano i loro animali da allenamento e in piu' li trattavano pure male. Oltre a tanta fatica,anche il trauma,nel sentire e vedere i continui bombardamenti. Mi auguro con tutto il cuore di non passare quello che hanno dovuto subire i nostri nonni🙏, anche se questo periodo non è roseo per niente😢🥹
@irenenovello4408
@irenenovello4408 2 ай бұрын
Cara Vivi i tuoi video dovrebbero essere veramente visti nelle scuole,certe cose gli insegnanti le ritengono purtroppo superflue ormai,invece servirebbe eccome farle sapere...e io di anni ne ho 36,non sono la persona anziana che magari ha vissuto in prima persona certe esperienze e che vuole farle conoscere ai nipoti...certe cose i miei nonni me le hanno raccontate,e dopo di loro anche mia mamma:vivevano in cascina nel Torinese,di fame ne hanno patita benchè la situazione fosse anche peggio nelle città...preghiamo di non rivedere mai più cose come queste...Complimenti ancora per il tuo lavoro ❤
@stefanoimmirzi2103
@stefanoimmirzi2103 2 ай бұрын
Mai dimenticare da dove veniamo e ciò che i nostri genitori, nonni e avi hanno vissuto e patito. La storia, in special modo quella quotidiana insegna. Grazie e complimenti per l'interessante video.
@giancarlobarabba6600
@giancarlobarabba6600 2 ай бұрын
Mia suocera mi disse :a natale non c'era nulla da mangiare allora si unì ad una vicina di casa ,lei mise la pasta e mia suocera le cime di rapa e mangiarono tutti insieme e così festeggiavano il natale 🎅
@mariagraziazollo9180
@mariagraziazollo9180 2 ай бұрын
Video molto interessante. Mio padre mi narrava tutte queste sofferenze e tutta questa fame che la popolazione dovette patire durante la seconda guerra mondiale. Una vergogna per come la gente, i bambini, tutti furono trattati. Nessuno dovrebbe subire simili privazioni. I giovani di allora crebbero con avitaminosi e spesso a causa dei traumi subiti divennero poi adulti e genitori aggressivi e induriti. Gravissimo e imperdonabile ciò che venne fatto. PS Speriamo non scoppino future guerre, la situazione attuale non è rosea. Non abbiamo bisogno di rivivere questi orrori.
@iltubo5902
@iltubo5902 2 ай бұрын
Gli orrori di una eventuale guerra di oggi sarebbero molto peggio, perché sono rimasti pochi esseri umani in giro. Comunque siamo già in stato di guerra, solo che il nemico é riuscito a non mostrarsi. Quindi, in sostanza, é una guerra autoimmune per cui ci auto-distruggiamo uno con l'altro e noi stessi inclusi.
@ginoricca945
@ginoricca945 28 күн бұрын
Non si deve permetterlo ! Io ho 90anni compiuti e quella guerra l’ho vissuta tutta. Per le bucce anche quelle di mela e di arance al forno sono buone anche oggi ! Da bambino in campagna mangiavo molta frutta , c’è n’éra in Campania e dalla finestra in alto della casa scendevo direttamente sull’albero di celse nere . Era la mia colazione. Non ho patito la fame perché in campagna. Ma i bombardamenti e le battaglie aeree me li sono visti tutti. Mia madre aveva una riserva di farina e faceva patate pane e pasta ! Fui anche mitragliato dagli aerei sia Americani che Tedeschi quando mi vedevano … Bravi gli ideatori di questa pagina !
@wieraupr
@wieraupr 2 ай бұрын
Anche in Germania vi furono momenti difficili dopo la seconda guerra mondiale. I miei genitori parlavano sempre di come stavano morendo di fame. Mio padre era un soldato della Wehrmacht e alla fine della guerra si trovava vicino a Bologna in Italia. La sua compagnia era tagliata fuori dalle forniture tedesche e non avevano più nulla da mangiare. Poi macellarono i cavalli della compagnia e andarono dagli italiani per scambiare la carne con farina e altri cibi.
@claudio19594
@claudio19594 2 ай бұрын
Infatti, dietro la casa dei miei nonni si era istallato un reparto del genio della Wehrmacht, perchè aggiustavano la ferrovia e mio padre mi disse che si sono sempre comportati da persone correttissime, che chiedevano educatamente ogni cosa di cui avevano bisogno e la pagavano. "Erano gente pacifica, gente che lavorava come noi" diceva sempre, purtroppo dopo l'8 settembre sono arrivate le SS e allora la musica è cambiata.
@claudio19594
@claudio19594 2 ай бұрын
Video straordinario per gli infiniti spunti che offre.😍 I nonni della parte di mia madre vivevano in un paesino di montagna, così povero che il più ricco (...) era l'oste, perchè aveva una bicicletta e la mamma mi raccontava che tanti bambini morivano di denutrizione. Mio nonno non l'ho mai conosciuto ma mia nonna e la mamma mi hanno raccontato di lui, che faceva il falegname e tagliava tutto a mano, anche travi intere per 16 ore al giorno! Mangiavano solo una volta al giorno, alla sera, erano in 12 in famiglia: praticamente sempre polenta sfregata contro un'aringa salata e, affinchè una "razione" fosse sufficente una volta tagliata, la fetta di ciascuno doveva essere abbastanza larga da "stare in piedi da sola" . Naturalmente, per dirla con un eufemismo, durante la guerra le cose non sono migliorate e una sera, quando la nonna ha rovesciato la polenta sul tagliere per dividerla, il nonno gli ha preso la mano e gli ha detto: " mamma, quelle fette non stanno in piedi, dividi la mia fra voi, io non ho fame, non mi sento". E ha "cenato" con due bicchieri di vino.
@silviiaruocco
@silviiaruocco 2 ай бұрын
Mia nonna lina classe 1917 (era una parente di mia mamma ma mi ha fatto da nonna) mi raccontava che avevano mangiato i gatti, poi i piccioni e poi topi rane e lucertole. Una sua sorella piccola era morta di fame. Non si può capire lo sguardo che aveva quando raccontava.
@Vivieveryday
@Vivieveryday 2 ай бұрын
😢
@tcz893
@tcz893 2 ай бұрын
Mah un po' difficile da credere che si arrivasse a mangiare i topi.
@luckyred3552
@luckyred3552 2 ай бұрын
​@@tcz893infatti noi, per nostra fortuna, non possiamo capire. Avere fame, essere al limite della sopravvivenza, rischiare ogni giorno, sono cose lontane dalla nostra quotidianità. Pur di sopravvivere, se l'alternativa era morire di fame, chiunque avrebbe mangiato qualsiasi cosa disponibile, anche i topi
@silviiaruocco
@silviiaruocco 2 ай бұрын
@@tcz893 si poi erano topolini di campagna non topi di fogna… comunque in cina sono allevati e mangiati ancora oggi.
@silvanaquercini6514
@silvanaquercini6514 Ай бұрын
Le Rane, sono buone fritte!... Dai Cinesi si possono gustare anche adesso!! 👍
@pierocrisci9916
@pierocrisci9916 Ай бұрын
E' incredibile che di questo non si parli. Un enorme ringraziamento a chi ha realizzato questi video. Mio padre era nato nel 1933 in un paesino abruzzese e mi ha sempre raccontato della fame nera durante la seconda guerra mondiale. Lui e i suoi amichetti raccoglievano dalla spazzatura scatolette di carne prima tedesche, poi inglesi e raccattavano dagli angoli i pezzetti di carne rimasti attaccati. Per il resto quando c'era appunto, pane nero, farina, qualche verdura. Per fortuna avevano una buona quantità di frutta, sia coltivata che selvatica. Si cibavano quando potevano anche di nidiacei, rane e qualche pesce dal fiume e dal torrente, oltre che di lucertole e grilli arrostiti.
@finellu
@finellu 2 ай бұрын
Iosono nato in una famiglia contadina e mia mamma, raccontandomi gli anni della guerra, mi diceva che non avevano mai patito la fame a differenza di coloro che vivevano in paese. Avevano quanto bastava e se ne avanzava aiutavano i poveri. Tuttavia quante sofferenze e angherie han dovuto patire a causa dei nazisti e dei partigiani. E pensare che mio papà non è mai stato fascista, che non si è mai alzato in piedi quando alla radio parlava il Duce; dirò di più: per mesi mio papà e un' altra persona, che viveva in un villaggio vicino, nascosero e si presero cura di due ufficiali inglesi della RAF paracadutati proprio vicino al villaggio dove viveva mio padre. Il nascondiglio degli ufficiali era invisibile ma freddo e allora mio padre portò loro anche una stufa e legna.
@funcibus
@funcibus 2 ай бұрын
Esattamente. Anche i partigiani hanno fatto un sacco di cazzate, specialmente durante i giorni della liberazione che vigeva l'anarchia. La storia viene scritta sempre dai vincitori e hanno scritto un bel copione, fascisti e nazisti cattivi partigiani buoni e salvatori. Non è cosi, tutti hanno fatto bene e male senza nessun colore. Mia nonna è nata nel 1897, ha visto la prima guerra mondiale quando aveva 20 anni e la seconda quando ne aveva 40, e di conseguenza negli anni 70 quando aveva i nipotini (io) piccoli e la figlia sposata e sistemata con un medico (mio papa) ci raccontava spesso quello che ha visto soprattutto durante la seconda guerra mondiale. Poi quando sono arrivati gli americani hanno portato cioccolata, sigarette, bibite, musica diversa(jazz e blues) ma anche tra loro ci sono stati molti che hanno approfittato delle ragazze. Soldati che dicevano "ti scrivo ti scrivo non mi dimentico di te" e poi sono spariti. Ma la ragione principale di tutto questo era solo una, la fame. Lo capisco che oggi puo sembrare una cosa banale e scontata, ma la fame si deve provare per capirla, altrimenti è inutile parlare. Lei ha avuto la fortuna di sposare mio nonno che era un maestro quando avevano 20 anni, pero mi raccontava cose che vedeva....una frase che mi è rimasta impressa è "..quando a volte portavano il pane bruciacchiato sembrava un biscotto, se poi c'era anche qualche patata era festa"
@agolavena
@agolavena 2 ай бұрын
Per quanto riguarda le azioni predatorie dei partigiani in tempo di guerra, me lo ha raccontato anche mia nonna. Entravano in casa con le armi e arraffavano tutto quello che c'era. Su questo i nazzisti erano più educati. Forse avevano paura di essere avvenati. Ovviamente per me i nazzisti devono crepare male e finire all'inferno, però, questi racconti diretti di persone che hanno vissuto quegli anni, sono molto utili per sfatare tutte le stronzate raccontatate sui libri scritti dai "vincitori". Di fatto la storia la scrivono i vincitori.
@orimor1132
@orimor1132 2 ай бұрын
Vero. Chi stava in campagna e aveva qualche animale e un pezzettino di orto, tirava avanti un po meglio. Mia nonna aveva una piccola fattoria con con una mucca e qualche gallina. Era molto taciturna , deve averne viste delle brutte e so che spesso passavano i soldati tedeschi a chiedere cibo. Non mi ha mai detto nulla ma altri mi dissero che lei quando poteva portava di nascosto uova e latte alle famiglie con bambini piccoli.
@user-op5fq4vo8c
@user-op5fq4vo8c 2 ай бұрын
​@@orimor1132anche i miei nonni materni erano contadini e non hanno mai patito la fame e aiutavano i vicini di casa che avevano bisogno e quelli paterni avevano un negozio di alimentari, un bar e facevano anche da mangiare, una trattoria
@user-op5fq4vo8c
@user-op5fq4vo8c 2 ай бұрын
PS in Emilia
@ceciliaarcari1074
@ceciliaarcari1074 2 ай бұрын
In campagna comunque ci si salvava,c'erano le mucche,galline,conigli e i maiali e le donne e bambini curavano pure l'orto e facevano il pane e andavano per erbe e per funghi.Poi c'era la pesca e infine si vendeva la carne,il latte,le uova ei pulcini.Ci si ingegnava.Mia madre lavorava al telaio in inverno e cucivano i vestiti e cardavano la lana per fare calze,cuffie e guanti.Non stavano mai fermi,sempre a ingegnarsi per vivere ...erano tempi grami,ma i miei vecchi mi dicevano che c'era più solidarietà tra vicini e parenti,ora neanche ti salutano.
@ceciliaarcari1074
@ceciliaarcari1074 2 ай бұрын
Ho dimenticato poi che come condimento si usava molto lo strutto e il lardo,c'era la polenta 3 volte al giorno,i bambini andavano a caccia di lumache e in inverno si mettevano trappole per i passerotti...in paese mangiavano i gatti,ma da qualche parte lo fanno ancora ahimè...
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
​@@ceciliaarcari1074e pure i cani....
@ceciliaarcari1074
@ceciliaarcari1074 2 ай бұрын
@@annalisadona908 ma veramente i cani lo facevano più verso Reggio Emilia,anche negli anni 80,invece nel Parmnse ci chiamavano mangiagatti (noi no però,anzi il gatto era riverito perchè acchiappava i topi!!).
@Farouk_Bulsara_80
@Farouk_Bulsara_80 2 ай бұрын
Esatto c'era più umanità e questo non ha prezzo x me!
@agatamaglio5004
@agatamaglio5004 Ай бұрын
In Francia, durante la Rivoluzione, facevano la fila anche per un topo...​@@annalisadona908
@giovannivendramini7343
@giovannivendramini7343 2 ай бұрын
Sono nato nel 1944 in una cittadina vicino a Torino. Certo non ricordo quel periodo ma mia sorella di 16 anni più grade mi ha raccontato quel periodo. Certo mi raccontava della fame e vedo che molti dissertano sulle diete. Mio padre aveva un negozio di alimentari e latteria, doveva continuamente viaggiare per riuscire a procurarsi qualcosa da vendere. Mia sorella mi raccontava che la paura maggiore persino dei bombardamenti era che il papà fosse fermato dai fascisti e trattenuto come ostaggio nella ex caserma dei carabinieri sede del comando tedesco. Si cari nostalgici del ventennio italiani fermavano a caso altri italiani che venivano tenuti a disposizione per eventuali rappresaglie. Il numero era minimo di 50 persone che venivano sostituite ogni settimana. Altro chè sequestri di cibo questa è una infamia che nessuno può dimenticare.
@giulianap3353
@giulianap3353 Ай бұрын
Infatti oltre alla fame se vogliono che i nostri giovani partono x la guerra non possiamo fare nulla. Se dovesse venire loro ci obbligano a mandarli i guerra.
@syriablank3105
@syriablank3105 2 ай бұрын
Complimenti per il video! Mi ricordo che proprio a causa della mancanza di cibo che aveva patito mio nonno, lui non sopportava che noi bambini davanti a una pietanza dicevano che schifo o comunque ci rifiutavamo di mangiarla.
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
E ti credo....
@wauliepalnuts6134
@wauliepalnuts6134 2 ай бұрын
Sono grato per video come questo perché mi permettono di essere umile nel realizzare ciò che le altre persone hanno dovuto affrontare.
@dariamartini6730
@dariamartini6730 2 ай бұрын
Un conto è sentirne parlare, come se fosse una favola, un altro sentirle raccontare da chi ha veramente vissuto la fame. Io ho avuto la possibilità di sentire da mia mamma, volata in cielo nel 2010, e, anche se all'epoca mi sembravano cose facili, quasi storie, ora per grazia sento come sono sopravvissuti, perchè sembra incredibile. La nonna, la madre di mia mamma, andava nel bosco e raccoglieva quanto di mangiabile trovava, ogni giorno era una sorpresa. L'unico figlio maschio di mia nonna era in età di fare il servizio di leva, poi durante la guerra si è trovato di qua e di là, anche in Grecia e a casa non ne sapevano nulla. Il nonno era emigrato in Germania prima della guerra per fare il muratore ed anche di lui non si sapeva nulla e ovviamente non poteva più muoversi. Mia nonna ha passato anni a cercare di sfamare la famiglia, aveva altre quattro figlie, come poteva, ovviamente senza soldi. Mi mamma mi raccontava come era fisicamente in adolescenza, con grandi seni e fianchi rotondi, e si chiedeva come mai, non essendo di famiglia così. Il fatto era che vivevano di patate, che hanno fatto ingrassare assurdamente i corpi di queste povere vittime. Ecco, il loro cibo erano patate del bosco, polenta ed erbe, e per fortuna sono sopravvissute, anche le sorelle. Erbe e patate erano il loro cibo, a volte la polenta.... quando la nonna trovava il granoturco. Si viveva di buona volontà, di pazienza ed accettazione. Io li ringrazio sempre, mi hanno insegnato molto sulla differenza del necessario e del superfluo.
@2013_lulu.martini
@2013_lulu.martini 2 ай бұрын
Ecco infatti io ho sempre pensato che le famose "maggiorate fisiche" tanto amate fino agli anni 50, fossero così per quella che oggi si chiamerebbe malnutrizione, ma che allora, con la fame più o meno diffusa, sembrava segno di abbondanza.
@tcz893
@tcz893 2 ай бұрын
Non si ingrassa se si è malnutriti. Non diciamo cazzate
@2013_lulu.martini
@2013_lulu.martini 2 ай бұрын
@@tcz893 malnutrizione non è soltanto fare la fame; è anche mangiare male, cioè saziarsi di cibi ad alto indice glicemico, saturi di carboidrati semplici, ricchi di grassi " cattivi".
@irecaiels2186
@irecaiels2186 2 ай бұрын
In campagna in qualche modo te la cavavi, i miei nonni conoscevano le erbe selvatiche, i funghi, andavano a caccia e lavoravano la terra per il padrone. Allevavano buoi e maiali o pecore sempre per il padrone della terra. In città invece era peggio perché non si trovavano le cose. Mio nonno materno e anche gli altri fratelli mangiarono cose condite con l'olio di colza ed altri oli brutti perché la mia bisnonna trovava solo questi. Tutti hanno avuto problemi allo stomaco tipo ulcere ed altro. I miei nonni paterni invece avevano una parte del raccolto e quindi anche l'olio d'oliva.
@luciaparmeggiani6301
@luciaparmeggiani6301 2 ай бұрын
Vera questa differenza tra campagna e città. Che ricordi
@annalisacastelli1326
@annalisacastelli1326 2 ай бұрын
Ciao 😊, grazie mi hai aperto il cassetto dei ricordi che mio padre e un vicino di casa mi raccontarono. La buccia e il torsolo della mela come anche degli agrumi scartato da alcuni, era uno spezzafame per altri. Una padella piena di strutto con un salamino chiamato "stortina" tagliato a fette sottili accompagnata dalla polenta. Le battute di caccia e pesca vicino ai fossi e frutta rubata per placare i morsi della fame. Mia nonna mi raccontava del libretto per avere le razioni di cibo, le mie zie a nove anni sapevano impastare con le uova e panificare; erano in 9 in casa e tutti facevano la loro parte, i più grandi andarono a lavorare in Svizzera per poter dare da vivere a casa in Italia....
@agatamaglio5004
@agatamaglio5004 Ай бұрын
Negli anni 2000 ho visto mia suocera piangere quando si sprecava o si rifiutava cibo di ottima qualità. Diceva sempre: magari l'avessimo avuto in tempo di guerra! Ho imparato molte cose da lei, oltreché dalla mia famiglia. Pace e omaggio a loro.
@loidinas3563
@loidinas3563 2 ай бұрын
Complimenti per questo video❤
@poleniothebest
@poleniothebest 2 ай бұрын
Tutto verissimo!! Io per fortuna che sono nato nel 1952, per cui la fame nera non l'ho mai provata, però mio fratello che è del 1947 lo ha provato eccome!! Il mercato nero era l'unico modo per sopravvivere per chi stava in città, mentre chi stava in campagna riusciva sempre a trovare qualcosa da mangiare!! Una persona molto più anziana di me mi ha detto che in città tante persone sono morte di fame, e allora era molto facile morire di fame. Mio padre che ha subito la fame nera mangiava sempre come un lupo, perché ricordava quando non aveva da mangiare, e allora mangiava per vendicarsi della fame che ha provato da ragazzo!! Mia madre (che per sua fortuna ha vissuto una vita abbastanza agiata da bambina), mi raccontava che con una salsiccia ci si facevano tre porzioni. Ora immaginati una persona di 30-40 anni come si potesse accontentare di un terzo di salsiccia!! Cioè oggi come oggi a me sembra una cosa impossibile!! Per fortuna che con il boom economico degli anni '50, tutto questo finì, e cominciò a regnare, non dico l'abbondanza, ma si iniziò a vivere molto meglio. La pasta la mangiavamo tutti i giorni, anche se con il burro (con il pomodoro solo la Domenica), e anche la carne una volta alla settimana, in compenso il Venerdì mia madre faceva il fegato alla veneziana (perché all'epoca il clero proibiva di mangiare carne di Venerdì, eravamo ancora sotto all'oppressione clericale, purtroppo)!! Ma chi è nato negli anni '60 e soprattutto '70 tutto questo non lo ha mai conosciuto, e da un qual certo punto di vista è un male, perché soffrire un po' la fame fa bene, perché fa capire l'importanza di quello che si ha, mentre oggi il cibo si getta tranquillamente alla spazzatura, e quando vedo questo, mi viene un gran magone in gola!! Ciao e grazie per questo bellissimo video!!
@nicolettamossino4550
@nicolettamossino4550 2 ай бұрын
Storie così dovrebbero sentirle certi figli troppo viziati di oggi
@utenteSeba
@utenteSeba 2 ай бұрын
😂🎉😢🎉🎉😂🎉😢quello che c'era e quando c'era. Io sono venuto dopo e vi assicuro che tra fine '40 e primi anni '50 era la stessa cosa. La mia prima bistecca l'ho mangiata a 8 anni ad un pranzo di nozze. In compenso pane e latte mattina e sera, tante minestre, coniglio, poco pollo e per il resto. Fegato, rognoni, cuore, polmoni, cervella, trippa (stomaco) e tanto spezzatino moooolto allungato. Polenta, pane (tanto), marmellata dura a fette. E tutti erano magri (tranne i parroci, a mia memoria)
@serenarossi8480
@serenarossi8480 2 ай бұрын
😂 infatti da noi in dialetto si dice grasso come un frate
@pieg3951
@pieg3951 Ай бұрын
Video stupendo, bravissima 😉👍
@rominagodino7866
@rominagodino7866 2 ай бұрын
Poi sentire le storie di mie conterranei piemontesi... grazie. Questo video per me è molto sentito e fa davvero riflettere.
@giovannaf.77
@giovannaf.77 2 ай бұрын
Davvero interessante questo video. Mio padre (nato nel 1940) qualcosa ricorda e qualcosa gli è stato tramandato dai racconti dei genitori. Erano contadini e avevano una cascina in Piemonte. Mio padre mi dice che la "fame vera" non l'hanno mai fatta ma c'era poca scelta. Tanta polenta, anche nel latte (come si dice nel video), ortaggi, uova, latte, pane fatto in casa, castagne e vino. Mi è stato raccontato che quando mio padre era piccolo, suo nonno (perché suo padre ovviamente era in guerra) chiese ai soldati tedeschi che erano accampati vicino casa, il permesso di andare al mulino per far macinare un po' di grano per il bambino (cioè mio padre), I soldati all'inizio rifiutarono il permesso ma il mio bisnonno riuscì a convincerli in cambio di un paio di bottiglie di vino. Di storie così se ne sentono tante. Finché ci sono ancora persone in grado di ricordare bisognerebbe scrivere dei resoconti di quel triste periodo. Un mio parente ha fatto questo, una specie di racconto con le testimonianze raccolte dai familiari anziani finché erano in vita. Grazie a questi "memoriali", proprio come questo video, possiamo cercare di non dimenticare e soprattutto non dare per scontato ciò che abbiamo oggi, spesso in abbondanza. Grazie Viviana... ❤
@tetsuyatsurugi1977
@tetsuyatsurugi1977 2 ай бұрын
La famiglia di mia nonna, nell’estate 1944 quando il fronte passò in Toscana nella zona del Chianti, mi raccontava episodi in cui i partigiani facevano irruzioni in casa e portavano via il cibo al mio bisnonno. Raccontava che alcuni giovani soldati tedeschi li hanno sfamati per giorni dando alla famiglia scatolame e cibo loro. Gli “amici” sottraevano il cibo, i tedeschi li sfamavano, che strano…
@Admaiora1
@Admaiora1 2 ай бұрын
Una rondine non fa primavera
@gloriabarberi1292
@gloriabarberi1292 2 ай бұрын
​@@Admaiora1le rondini sono almeno due perché ricordo storie simili da parte di mia mamma
@francescomariagesmundo1384
@francescomariagesmundo1384 2 ай бұрын
Quindi preferivi stare sotto una dittatura totalitaria perché ti davano da mangiare, sarebbe a dire tu ci dai tutte le tue libertà,la tua famiglia e il tuo corpo e noi ti diamo un tozzo di pane ,cazzo un' affarone
@elisacardelli9297
@elisacardelli9297 2 ай бұрын
Non è strano, la feccia sta anche dalla parte del giusto, e vice versa, alla fine molti soldati erano solo giovani ragazzi costretti dal regime.. non tutti erano nazisti sanguinari.
@cinziatarantola5278
@cinziatarantola5278 2 ай бұрын
Con me tre
@simoneriva7463
@simoneriva7463 2 ай бұрын
Grazie mille per questo contenuto pieno di 💗🎉pensiero profondo
@astrostars6
@astrostars6 2 ай бұрын
Bel video anche mio nonno mi raccontava quanta fame hanno patito e oggi siamo tutti sofisticati , vegani , vegetariani 😂😂
@tornadosimon1570
@tornadosimon1570 2 ай бұрын
Martedì sera non avevo voglia di uscire causa la stanchezza e tra le varie novità dei canali che seguo ho visto che c’era questo tuo video cara Vivy… qui mi inviti a nozze in quanto seguo anche altri 2 canali di miei amici che parlando di SGM parlano ovviamente anche di cosa era l’Italia in quel periodo grazie all’aiuto di vari libri, alcuni dei quali li citerò nel mio post che cercherà di puntualizzare meglio alcune cose che hai detto. Mi scuso se il post sarà bello lungo e probabilmente dovrò suddividerlo in più parti, ma ne ho di cosette da condividere e da aggiungere per integrare le spiegazioni di come l’Italia fu ridotta alla fame. Parto subito col dire in primis che quando si studia un periodo bellico oggigiorno non si tratta solo di studiare solo ciò che concerne prettamente tutto l’aspetto militare della vicenda, ma si studiano anche altre branche scientifiche come la medicina, la politica, l’ingegneria ecc. e anche una scienza che se è presa a se stante è noiosa ma applicata allo studio di una guerra svela molti aspetti: l’economia. Quali furono quindi i meccanismi economici che fecero quasi arrestare l’economia e per cui il popolo italiano nel periodo bellico fu ridotto alla fame dal regime fascista e si dovette ricorrere al razionamento e alle tessere annonarie? Partiamo subito col dire che il pilastro economico principale e l’indice della ricchezza di un Paese è il famoso PIL, il famoso Prodotto Interno Lordo, vale a dire quanto un Paese produce. Il PIL ha un’equazione che è la somma di quattro componenti principali ossia: i consumi, gli investimenti, la spesa pubblica e la differenza tra importazioni ed esportazioni: PIL = C + I + SP + (IMP-EXP) Ciò che regola ognuna di queste leve del PIL sono: - Le tasse e i tributi per i consumi - Il tasso di interesse per gli investimenti - Il rapporto debito pubblico/PIL per la spesa pubblica - Il tasso di cambio valute per la differenza import/export. Veniamo a quello che fece il governo fascista: una delle prime scelleratezze attuate dal regime fascista fu la QUOTA 100, ossia la supervalutazione della lira che superò addirittura la sterlina britannica. Ma in tempi di crisi come quelli successivi al famoso Giovedì Nero del 1929, rivalutare la lira vuol dire innalzare i prezzi dei propri prodotti: ne conseguì che esportare quei pochi prodotti italiani che esportavamo all’estero non era conveniente perché costavano troppo rispetto a prodotti di altri Paesi, per cui si aveva poco mercato in quanto i nostri prodotti non li potevano comprare i cittadini delle classi medie e basse, quindi i ricavi derivati dalle esportazioni erano pochi in confronto alle spese derivate per importare prodotti da altri Paesi, ergo i costi erano maggiori dei ricavi. Quando il Capo del Governo e i suoi Ministri, specialmente coloro che si occupavano dell’economia del Paese, si accorsero dell’errore che avevano fatto, allora il governo decise di svalutare di nuovo la lira ma ci fu un problema: si dovevano acquistare appalti per opere pubbliche sbandierate dalla propaganda come fonte di ammodernamento del Paese dai privati. Ma avendo subito una svalutazione della valuta, comprare quegli appalti significava spendere molto di più di quanto non costassero in precedenza. Ecco perché fu organizzata la famosa campagna ORO ALLA PATRIA, tanto sbandierata dalla propaganda fascista: le casse statali piangevano perché soldi e riserve auree stavano per finire, per cui ogni cittadino se aveva qualcosa in oro era chiamato a “donare” per la patria (le virgolette non sono messe a caso: se ti rifiutavi a donare, arrivavano le camicie nere a casa tua e ti facevano donare anche quel poco oro che avevi coi loro metodi… immaginate una coppia di contadini il cui unico oggetto di valore erano le fedi in oro costretti a darlo forzatamente alla MVSN!). Ma neanche questo bastò a far sì che le casse statali potessero riempirsi nuovamente a dovere, anche perché ci fu la questione del preparare i finanziamenti per una guerra che forse era alle porte e quindi necessità di poter produrre equipaggiamenti ed armamenti e a causa delle sanzioni per la guerra in Etiopia. Al governo non rimasero che due soluzioni: tagliare gli stipendi o i salari del 30% e cominciare a tassare i cittadini italiani. Con le varie tasse che il governo emanò (tra le quali l’IGE ossia l’Imposta Generale sulle Entrate, e oggi la conosciamo come IVA!) e gli stipendi diminuiti, calarono ovviamente i consumi di prima necessità specialmente quelli del popolo che apparteneva al ceto medio e soprattutto al ceto basso. L’analfabetismo comincia a crescere poiché chi appartiene alle fasce della popolazione con un reddito basso o bassissimo, a causa del caro vita si ritrova a non poter più mandare i propri figli a scuola e a farli lavorare per poter racimolare qualcosa che gli consenta non di vivere ma bensì di sopravvivere. Ne va da sé quindi che minando profondamente il PIL nelle sue componenti con scelte scellerate, l’economia del Paese durante il periodo fascista finì quasi per arrestarsi, cosa impensabile se c’è da prepararsi per una guerra! L’economia ricordiamolo a sua volta, assieme alle materie prime, alle industrie e alle varie risorse è uno dei quattro pilastri che compongono quella parte essenziale che ti permette di vincere una guerra, qualcosa che per paradosso inventammo noi con l’Impero Romano ma che durante la Seconda Guerra Mondiale non avevamo per colpa del governo: la logistica. Mussolini derideva il presidente Roosevelt perché un uomo disabile su una sedia a rotelle; ora, seppur Roosevelt ne sapesse tantissimo in fatto di sigari e di liquori (e probabilmente di belle donne!) ma non distingueva un aereo da un altro o un carro armato da un altro, a differenza di chi ci governava nel momento opportuno ha saputo mettere gli uomini giusti ad occuparsi della logistica dopo quel famoso 7 Dicembre 1941… e i risultati poi si sono ben visti! Oltre anche alle sanzioni, a dare il colpo di grazia alla nostra economia ci fu anche la guerra civile in Spagna, dove partecipammo anche noi ma che in realtà servì al “prezioso alleato tedesco” come lo chiamano i nostalgici, a dilapidare ulteriormente i nostri soldi affinché la Germania potesse imporre il suo dominio parassita anche sulla nostra economia. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma con le colonie che avevamo in Africa, non potevamo rimediare economicamente al collasso? Le nostre colonie, a differenza di quelle di altri Paesi (in primis Regno Unito e Francia, e con ciò non voglio affatto giustificare il colonialismo!) costavano 5 ma rendevano 1, poiché quando siamo stati in Africa nonostante il periodo relativamente non breve, a parte qualche opera pubblica di ammodernamento non abbiamo saputo sfruttare al meglio quello che quei territori potevano offrici, oltre ad averne fatte di cotte e di crude alle popolazioni locali! Il fatto più evidente di quanto esposto sopra si riassume con due parole: El Alamein e Operazione Compass, ossia la nostra disfatta in Africa ad El Alamein ad opera del generale Montgomery, che le suonò alla grande sia a noi sia a quel famoso feldmaresciallo di nome Erwin Rommel. Gli inglesi e comunque le forze alleate infatti, grazie al fatto di avere dalla loro una logistica ben superiore anche a quella tedesca, nonostante non fosse un territorio di loro appartenenza colonica hanno avuto in primis il buon senso di mappare ogni centimetro quadrato del suolo africano in precedenza e quindi disporre poi di tattiche e strategie che gli ha permesso di vincere qualcuno come Rommel e di suonarle a noi. Quando sempre il “prezioso alleato tedesco” come lo chiamano i nostalgici si ritirò, nonostante i nostri equipaggiamenti fossero scadenti, si portarono via anche quelli lasciandoci in balia della sorte. A tal proposito consiglio di vedere il film EL ALAMEIN con Emilio Solfrizzi in cui c’è una scena molto significativa: in una scena infatti i nostri soldati italiani vedono arrivare presso una loro postazione un dromedario… immaginate cosa voleva dir per loro un animale del genere, ossia carne fresca in abbondanza visto che le nostre razioni per i soldati facevano pena (ne parlerò dopo); così lo uccidono e se lo mangiano, festanti. Quando arriva il loro comandante e si accorge di quanto accaduto, li ridesta da quel senso di festa facendogli notare che se un dromedario è arrivato lì lo ha mandato qualcuno per assicurarsi una via da percorrere, arrivare alle loro postazioni e cominciare la battaglia, cosa che poi alla fine si verifica e finisce come sappiamo tutti e come ci hanno raccontato i rapporti di guerra del periodo. Il regime imposto dal governo fascista per destinare le risorse per la guerra a scapito del popolo italiano ha un nome: regime della lesina. In decenni antecedenti purtroppo, visto che la Storia è Amica, Sorella, Consigliera e Maestra ma ha pochissimi allievi, si è verificata una situazione analoga ma che ha altre cause su cui ci sarebbe tanto di che parlare: quando qualcuno dei precedenti governanti nel nostro Paese ha parlato di AUSTERITY per sanare il debito pubblico.
@silvia94332
@silvia94332 2 ай бұрын
Grazie mille, proprio un bel post....ho imparato tante cose 🙏
@tornadosimon1570
@tornadosimon1570 2 ай бұрын
@@silvia94332 prego, felice che ti stia piaciuto e stato d'aiuto 🙂
@tornadosimon1570
@tornadosimon1570 2 ай бұрын
@@silvia94332 prego, felice che ti sia piaciuto e ti sia d'aiuto 😉
@silvia94332
@silvia94332 2 ай бұрын
@@tornadosimon1570 si, mi ha aiutato a fare un pò di collage tra i racconti di mio nonno che era militare di carriera nella 2° guerra mondiale, i racconti di mia madre a Roma e dei parenti in Sabina che per fortuna non hanno conosciuto la fame perchè avevano animali e terreno, ma la mia mamma è svenuta in strada da bambina dopo essere sopravvissuta al crollo del palazzo bombardato, perchè non mangiava da giorni...quanta tristezza ricordo nei suoi occhi quando ne parlava...a causa di numerose difficoltà dovute alla guerra ha avuto una infanzia molto sofferta ma poi il buon Dio l'ha ricompensata in mille modi nella sua vita e ha fatto si che quei brutti ricordi trovassero una collocazione sbiadita fra mille sorrisi.....🙏👋
@tornadosimon1570
@tornadosimon1570 2 ай бұрын
@@silvia94332 puoi leggere sempre tra i commenti la seconda parte del mio post, dove spiego anche come se la passavano i soldati italiani in alcune circostanze 😉
@lidianovellithelilinov7585
@lidianovellithelilinov7585 2 ай бұрын
Grazie Vivi, la storia non va mai dimenticata ❤
@skorp10n200
@skorp10n200 2 ай бұрын
Mia nonna mandava i figli a caccia di topi, ratti, colombi ( mio padre li prendeva in volo con la fionda), cani, gatti, insetti ( li aggiungeva alla farina ), vermi, corteccia ... persino animali gia´ morti . La guerra arrichisce i ricchi che la decidono, e porta miseria e disperazione a coloro la subiscono . Forse e´ora di lasciare i ricchi nel loro brodo .
@docroxchannel
@docroxchannel 2 ай бұрын
Brava,bel video
@SaradiGemini
@SaradiGemini 2 ай бұрын
Proprio ieri ho finito di leggere il Diario di Lena che l'autrice ha scritto durante l' assedio di Leningrado da parte dei tedeschi. Tante cose che ho letto le ho ritrovate in questo video. In più lei racconta che per andare avanti, facevano la gelatina con la colla dei falegnami perché era fatta con le ossa dei bovini. Oltre a questo anche cani e gatti
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
Si, quando si ha fame si mangia qualsiasi tipo di animale....certi mangiavano anche i topi (si diceva che non fossero così male...)
@SaradiGemini
@SaradiGemini 2 ай бұрын
​@@annalisadona908posso solo immaginare. La fame deve essere terrificante. Io spero di non doverla mai provare
@leonidaolivieri4966
@leonidaolivieri4966 2 ай бұрын
Dopo aver letto e ascoltato mi domando…. non ci sono quasi più campagne attorno a noi, non ci sono quindi più orti! Sono nata alcuni anni dopo la seconda guerra mondiale e ricordo che lo zucchero era razionato e si vendeva in farmacia ma ognuno aveva un orto, qualche gallina per l’uovo… oggi sarebbe un dramma 😢😢😢 tutti palazzi e piante decorative!!!
@saimonluna4181
@saimonluna4181 2 ай бұрын
Video davvero interessante tesoro! Mi ha colpito tanto e fa riflettere sulla fortuna che abbiamo noi oggi! Vorrei condividere anch'io ciò che mi è stato raccontato dai nonni: A quei tempi vievanoin piccoli paesini e a parte rubare cibo, mangiavano di tutto... gatti e topi compresi! I bambini, come mia nonna, che vivevano nella colonia africana, venivano spediti nei collegi e per pranzo gli davano 5 rigatoni con una pseudo zuppa! Mia nonna per sentirsi un po sazia beveva prima quella brodaglia e poi mangiava i 5 rigatoni! Nel tempo libero giocavano a carte e barattavano un pezzo di pane o una patata! Spesso le patate venivano nascoste sottoterra fuori in giardino per poi mangiarle di nascosto... ovviamente crude!
@SoniaBenhaouam-oy7nl
@SoniaBenhaouam-oy7nl 2 ай бұрын
la mia bis nonna vivette di "lusso" nel Salento perché avava un orto che gli dava gli ortaggi e le galline vedeva cosi le uova in "eccedenza" in più per un periodo fece da lavandaia per dei soldati penso fossero inglesi o roba cosi non ricordo esattamente ma sicuramente non erano ne tedeschi ne americani lei lavava camici e divise e loro gli davano qualche soldo ovviamente era una famiglia numerosa come quella di mia nonna anni dopo campati ancora una volta con galline orto domestico e con i soldi mandati da mio nonno che lavorava il metallo in una fonderia in Germania mandando i soldi alla famiglia abbastanza da regalare per il compleanno una grande bambola a mia madre all'ora ancora bambina senza quel orticello e le galline non ce l'avrebbero mai fatta a campare cosi bene
@mirianacasadei9922
@mirianacasadei9922 2 ай бұрын
Mio nonno mi raccontava di come nascondevano le uova sotto la cenere per non farle trovare da nessuno. Cmq le frittate erano finissime in modo che sembrassero più grandi,e che la prima bistecca di manzo l'ha mangiata durante il sevizio militare alle olimpiadi di Roma.
@user-hd8jf3zt6d
@user-hd8jf3zt6d 2 ай бұрын
Bravissima!!uno dei tuoi video più belli!!
@maicolnait4696
@maicolnait4696 2 ай бұрын
ho scoperto uesot canale per caso,,, devo dire molto interessante di contenuti, complimenti! e anche molto bella, Viviana... doppi complimenti!!
@irecaiels2186
@irecaiels2186 2 ай бұрын
Mia nonna e mio nonno mi raccontavano di come nascondevano le vacche quando passavano i tedeschi con gli aerei mentre le pascolavano. Un giorno due tedeschi andarono a casa di mia nonna per cercare da mangiare. La mia bisnonna disse che non c'era nulla e quei due indicarono le due gallinelle che stavano raspando la terra. Gli rimanevano solo le uova delle due galline ma il tedesco fece cenno a gesti che avrebbero sparato a loro se non davano le galline.
@manyman7827
@manyman7827 2 ай бұрын
Davvero un bellissimo video
@almavera966
@almavera966 2 ай бұрын
Mia madre da piccola mi raccontava cose allucinanti e purtroppo non ci si aiutava ma prosperava il mercato nero
@chiaraminetti8721
@chiaraminetti8721 2 ай бұрын
Video interessantissimo come sempre, complimenti e grazie mille
@user-ht2sz1fm2w
@user-ht2sz1fm2w 27 күн бұрын
Questo video lo dovrebbe vedere i ragazzi di oggi per rendersi conto di quando abbiamo sofferto durante e dopo la guerra
@donatabellemo685
@donatabellemo685 2 ай бұрын
Ricordo che anche i miei nonni ne parlavano di queste tessere per avere un pezzo di pane, mio nonno che viveva in città aveva accusato di più la fame in tempo di guerra rispetto a mia nonna che viveva in campagna.
@galvatronprimus8985
@galvatronprimus8985 2 ай бұрын
Esatto, mia madre che era contadina per fortuna poteva mangiare perché avevano la mucca il maiale e il terreno per coltivare. Ma in città pativano.
@parsifal_7784
@parsifal_7784 2 ай бұрын
Intanto complimenti per il bel documento che hai realizzato... Ma devo aggiungere che mia nonna materna, nel 1943, aveva 13 anni. Era figlia di un dipendente delle Ferrovie dello stato, ma ha avuto un bella casa, in uno dei palazzi ferrovieri e riceveva le spettanze mensili in generi alimentari. Poi c'era la "provvida"... Tuttavia mi ha raccontato che non ha mai sofferto la fame, le difficoltà erano solo per trovare il caffè e lo zucchero. In casa lei ricorda il pane bianco. Questo, avveniva in provincia di Bari
@CarminePucci
@CarminePucci 2 ай бұрын
Bellissimo video, come sempre. Un piccolo suggerimento sulla parte audio: So che usare le AI permette di avere diverse intonazioni ed e' come poter disporre di molti lettori ma sono piuttosto imprecise ancora : accenti randomici, pause laddove non ce n'e' bisogno. Al posto di immergerti nella storia a volte te ne tirano fuori facendoti pensare "ma come parla questo/a?" Piuttosto leggi tu come al solito che lo fai 1000 volte meglio di un intelligenza artificiale. Per il resto nulla da eccepire, i tuoi video sono sempre molto suggestivi ed interessanti.
@tramontidiarenaria
@tramontidiarenaria 2 ай бұрын
Interessantissimo!! Complimenti!
@mariagraziamanzato3297
@mariagraziamanzato3297 2 ай бұрын
La guerra è la cosa più brutta che possa accadere ..... i racconti dei nostri nonni ... padri... cosa dicono mai più subire una guerra
@Eureka_49
@Eureka_49 2 ай бұрын
Mio padre mi raccontava che il cibo non é mancato quasi mai xché faceva il mercato nero come tutti. Certo si trovava l'indispensabile, io invece ricordo che subito dopo la guerra gli americani ci portavano il latte in polvere, la cioccolata, e un tipo di formaggio molto giallo mia mamma faceva la minestra x renderla più sostanziosa. Poi i vestiti molto colorati e tanti zoccoli di legno. Posso dire sempre grazie agli Americani, non dimentico.
@mirellamarinelli2348
@mirellamarinelli2348 2 ай бұрын
Mia mamma aveva 7 anni. Era una famiglia numerosa e malgrado lavorassero tutti già da piccoli(i miei due zii lavoravano in una fabbrica di vetro e mia madre da magliaia), compresa mia nonna che andava a raccogliere il riso dice che hanno patito tanta fame. Nei campi vicino a dove abitavano, c'era un piccolo gruppo di tedeschi e racconta che molte volte, con altri bambini del paese li guardavano mentre mangiavano e loro gli davano una parte del loro cibo.
@pierofelici1942
@pierofelici1942 2 ай бұрын
MI viene da piangere, sono nato poco dopo quei tempi. I miei fratelli invece lo hanno subito. Domani è il 25 Aprile, onoriamolo con orgoglio e allegria perchè è il giorno di una festa.
@paolomichelotti6884
@paolomichelotti6884 2 ай бұрын
Il 25 aprile è la festa della liberazione dei mafiosi dal fascismo
@stenos24
@stenos24 2 ай бұрын
Io mi ricordo quando i miei familiari mi raccontavano la fame durante la seconda guerra considerando che essendo veneti hanno avuto il comando tedesco davanti a casa fino ad aprile 45. Anche le patate marce si mangiavano. I pochi prodotti della terra nascosti in botti sotto terra per non farseli fregare da fascisti e pure i partigiani che rubavano tutto. Ed e’ per questo che quando sento oggi vegetariani vegani fruttani mi fanno schifo sapendo quello che hanno passato i nostri familiari. Giusto quello che dice mia madre…non c’è più la fame…la gente si permette diete ideologiche.
@luciaparmeggiani6301
@luciaparmeggiani6301 2 ай бұрын
Bello il video ma estremamente emozionante la gran parte dei commenti!
@rominagodino7866
@rominagodino7866 2 ай бұрын
Un video che mi ha sboccato tantissimi ricordi del cibo in quel periodo. Mia prozia, mi raccontava spesso tutto ciò e di come erano sopravvissuti.
@stellaiervolino6708
@stellaiervolino6708 2 ай бұрын
Bellissimo video! Fatto molto bene 👏👏
@Mj.Mj.Mj30
@Mj.Mj.Mj30 2 ай бұрын
Mio nonno conservava ancora una tessera annonaria del 1944\dicembre, rubata come doppione durante la distribuzione di esse. Non venne mai utilizzata, in quanto non aveva il timbro dell'ufficio del podestà, e non meno importante, se fosse stato scoperto ad avere un doppione, avrebbe rischiato di essere messo al muro. Era di colore rosa, zigrinata, inchiostro verde, si apriva e si trovavano le varie voci, pane, latte, generi da minestra, zucchero (raro), sale (raro), caffè di cicoria, olio di noci (a detta di mio nonno: disgustoso), uova (non sempre presenti). Quella realtà durò fino al 1947, e il razionamento per altri beni durò ancora, come per lampadine e il carburante per automezzi. Il mio caro nonno (1930-2010), visse in Piemonte a Borgomanero (No), zona ove l'occupazione e la guerra civile furono molto dure.
@eleonorasuppo2148
@eleonorasuppo2148 2 ай бұрын
Mio bisnonno dovette fare una scelta molto difficile ai tempi del fascismo, scelse di non iscriversi al partito e questo rese tutto più complicato per i figli (mia nonna e i suoi fratelli), lavorarono tantissimo e la loro base della piramide alimentare era la polenta. Un giorno dovettero fuggire da un attacco armato e non importa quanta fatica facessero, non avrebbero mai e poi mai abbandonato il sacco di polenta che avevano con loro. Mia nonna mangiò le prime banane grazie alle importazioni dalla Francia, la carne era un lusso impensabile, ai dolci proprio non ci pensavano, forse i miei nonni riuscirono a mangiare una torta per festeggiare il loro matrimonio. Ciò che adesso diamo per scontato e troviamo facilmente al supermercato in tempo di guerra e appena dopo era un sogno. Tutt'oggi mia nonna non spreca nessun alimento, se qualcosa malauguratamente va a male si dà alle galline che fanno uova e ad un certo punto anche il brodo
@polosudnordqui
@polosudnordqui 2 ай бұрын
mia madre mi racconto ' la guerra di sera con un braciere per tenerci caldi , non ho mai avuto libri di favole , la sera lei ci raccontava della guerra , lei a 20 di madre vedova con due fratelli prigionieri di guerra in Siberia, mia madre lavorava per gli alleati Inglesi come metalmeccanico, Alle 10 30 del mattinno senti' la sirena e scappava il soldato inglese le chideva dove stai andando? lei disse la sirena le bombe il soldato sorrise e le disse e' tempo di fare la colazione ed un altra sirena suonera' verso le 3 del pomeriggio saranno 15 minuti di riposo.. wow le rispose e cosi' che lavorano gli Inglesi? lei preferiva lavorare cosi' che fare una fila di ore per un pezzo di pane, le chiedevo cosa mangiavi? lei diceva a volte in una giornata solo frutta , a volte una minestra cucinata con le carbonelle , lei diceva che mettevano la crusca dei cavalli nelle farine e molta gente si ammalo' cosi lei evitava, io sono stata cresciuta con zuppe e minestre , lei diceva mangia che in tempo di guerra non c'era neanche questo , lei ci allenava cosi' era sicura che noi non soffrivamo se un altra guerra veniva, 6 anni di lunga guerra ha vissuto mia madre in piena poverta' ....gli uomini italiani morivano al fronte , lei alla fine sposo' mio padre negli anni 50 10 anni piu' giovane di lei ... lei mi raccontava che durante la guerra gli uomini rispettavano le donne , lei era sicura di camminare al buio non c erano ladri ne' strupatori come oggi. mi racconto' che un soldato tedesco voleva darle una cassa di frutta lei la rifiuto' e scappo' via, non c' era soltanto la fame in tempo di guerra ma anche il coprifuoco, le sirene suonavano a tutte le ore durante le sere e si doveva stare al buio, mia madre non ando' mai al bunker , lei stava a casa pregava ... lei mi ha cresciuta che io sono corpo sazio con la pace di Dio , mi ha insegnato come cucinare se si e' poveri , cosi ' la fame e la miseria non mi avrebbe sconvolto. non mi ha lasciato ricchezze materiali ma mi ha insegnato a vivere anche con poco. Grazie Mamma!
@walterlibrale9249
@walterlibrale9249 Ай бұрын
Salve il suo commento mi ha commosso ,una grande Donna sua Mamma ,grazie per questo pezzo di storia difficile ,e che fa riflettere su molte cose che oggi diamo per ovvie ,un cordiale saluto
@ioannaomi8188
@ioannaomi8188 2 ай бұрын
Grazie di queste preziose informazioni. Di queste dolorose ma necessarie testimonianze
@debora79re40
@debora79re40 2 ай бұрын
Insalate e minestroni con le foglie di primule e viole, frittate con la "gidula" (non conosco il nome giusto di quest'erba). Si usava prodotti che oggi se vai a comprarli ti costano un rene come ad ezempio l'olio fatto schiacciando noci e nocciole per condire, fragole selvatiche, more, funghi, ..... Mia nonna era bambina e lavorava presso una famiglia a Torino che aveva le mucche. Andava con il carretto a vendere il latte, aveva i mestolini con diverse misure.
@soniajasminefenoglio6367
@soniajasminefenoglio6367 Ай бұрын
Oddio Volpiano ❤ è assurdo perché mi sembra così lontano nel tempo, ma così vicino nello spazio ... Molto interessante ❤grazie
@valentinatramontozzi8252
@valentinatramontozzi8252 2 ай бұрын
Mia nonna viveva nell'entroterra della Sardegna, orfana e con cinque fratelli andava a pascolare il gregge con tutte le condizioni metereologiche possibili, non avevano le scarpe, solo i calzini e considerava quei calzini un lusso.
@simonaderocco612
@simonaderocco612 2 ай бұрын
Che ansia....❤
@somebodythatyouusedtoknow5040
@somebodythatyouusedtoknow5040 2 ай бұрын
mia nonna mi raccontava che da bambina la sua famiglia era tanto fortunata da avere alcuni parenti con un forno, e che quindi talvolta potevano avere del pane, però quando lo si masticava si sentiva scricchiolare sotto i denti la sabbia che veniva mischiata alla farina per dare corpo e volume...
@Tiz65
@Tiz65 2 ай бұрын
Mio padre era un bambino a quel tempo.una volta stette ore e ore sotto la pioggia in coda per il cibo della tessera. Risultato: si prese una pleurite e dovette stare mesi in ospedale.mia nonna (vedova con 3 bimbi piccoli) lo faceva chiamare all ingresso della clinica e gli portava delle uova da bere perché "davano sostanza" e aiutavano la guarigione
@user-ns4jd6gs3m
@user-ns4jd6gs3m 2 ай бұрын
Infatti oggi c'è troppo spreco, e io dico spesso piano a sprecare il cibo che tante persone.muoiono di fame in tamte parti del mondo, vedi le guerre ecc, nkn solo ma forse verra un giorno che anche noi andremo a raccogliere quello che ora si spreca, perché con tutte le guerre vicine che ci sono ...preghiamo
@fratellodaruma
@fratellodaruma 2 ай бұрын
Vengo da un paesino dove durante la guerra le donne andavano in campagna e cercavano erbe selvatiche per farci "la minestra di terra" , è entrato nella nostra tradizione
@annalisadona908
@annalisadona908 2 ай бұрын
Fratellodaruma la natura, se la conosci, ti dà tutto per mangiare, curarti, pulirti....Siamo noi che, ormai, non sappiamo più queste cose importanti!
@paolox2458
@paolox2458 2 ай бұрын
Pensa ai cittadini che non potevano fare neppure quello.
@isabellacarta1120
@isabellacarta1120 2 ай бұрын
Mia mamma raccontava e mio padre pure, lei Trentina e lui Sardo. C'erano differenze tra le due regioni (detto assai genericamente perché anche all'interno della stessa regione potevano esserci differenze) ad esempio mio padre asseriva (ed erano più numerosi della famiglia di mamma) che da loro non mancava il pane perché le donne del paese lo facevano loro mentre da mia mamma lo si comprava e dunque occorreva racimolare i soldi. Delle tessere mio padre credo non abbia mai parlato, mia mamma si e per quello che mia nonna fece diventare mio zio in balilla e lei e le due figlie le Figlie della Lupa, non per "fede politica" ma per essere certa che avessero da mangiare, mio nonno non aderì mai! Mio padre raccontava di come fossero tempi duri ma mi sembrava non vi fossero differenze tra il "prima" e il "dopo", che avevano latte normalmente mentre da mamma fu una conquista quando ebbero una capretta che, credo, i nazisti si portarono via in ritirata🤔 Mamma mi raccontó di come fosse prezioso un cartoccio di farina di castagne e lo assaggiassero mettendoci un dito. E ovviamente la cioccolata venne con gli Americani... Una cosa va detta, per capire come i nonni avessero vissuto l'infanzia e la vita in generale non è male ascoltarne le "ossessioni" quelle di mia nonna erano la pelagra (assai comune fino agli anni '40/'50) sinonimo di poco cibo o di UN cibo solo (mi ripeteva sempre di "nol magnar biot!" Ovvero mangiare sempre pane o polenta con companatico!) oppure la bronchite/polmonite,malattia che un tempo falciava molte persone, adulti e bambini.
@speltasophia8
@speltasophia8 2 ай бұрын
Ho appena trova il tuo canale e lo trovo molto interessante! Se ti posso suggerire un idea per un nuovo video, sarebbe molto interessante vedere cosa si mangiava ai tempi dei romani o nel 1400 ecc..
@Vivieveryday
@Vivieveryday 2 ай бұрын
kzfaq.info/get/bejne/rtSBmMVy082zaI0.htmlsi=-bus5w8B83FYbZ8Y antica Roma kzfaq.info/get/bejne/pNibh5tmuqrFgKs.htmlsi=-AImnRkzu00Bn9FN Medioevo
@carlam.2459
@carlam.2459 2 ай бұрын
Mia nonna, classe 1905 e mia madre, 1933 , mi raccontarono dettagliatamente la loro guerra. Innanzi tutto vivevano a terni, citta bombardata piu di 100 volte a causa della presenza di acciaierie e fabbriche d'armi. Sarebbero stati una famiglia privilegiata. Mia nonna era infermiera e mio nonno un tecnico in acciaieria. Eppure hanno fatto la fame nera proprio perche vivevano in citta'. Mia madre ricorda il padre che tagliava il poco pane della tessera ( che tra l'altro era impastato mescolando farina e polvere di marmo/gesso) dividendolo in modo che i figli avessero le fette piu grandi. E dei mandarini e noci che erano il regalo di babbo natale. Loro han tirato avanti andando a comprare il cibo dai contadini circostanti facendo chilometri su chilometri a piedi . Chicca finale , non trovarono piu la casa dopo un bombardamento. Mia nonna racconto che recuperarono solo la lana dei materassi che si era depositata sui rami degli alberi circostanti e che dovettero andare a vivere in campagna.
@lacascinacheprofumadimenta
@lacascinacheprofumadimenta 2 ай бұрын
Nella nostra zona funghi, erbe selvatiche e castagne, castagne a pranzo e cena... Una parte della mia famiglia fu un po' più fortunata, vivevano in campagna, qualcosa di più lo buttavano giù.
@danielavenditto3874
@danielavenditto3874 2 ай бұрын
Ottimo video. Grazie. Quando guardo il film o leggo il libro tratto da una storia vera, ovvero, 'il pianista' capisco che cos'è la fame. Bisogna prepararsi a tempi duri. A un certo punto la credenza può svuotarsi del tutto. Dobbiamo essere arguti.
@tornadosimon1570
@tornadosimon1570 2 ай бұрын
Puntualizzando su alcune delle cose dette nel video: 1) Dalla spiegazione su cosa si mangiava prima della guerra si capisce che l’Italia non era un Paese industrializzato ma appunto un Paese prevalentemente agricolo; la svolta industriale arriverà solo dopo la guerra, ossia nei famosi “The 30 Golden Years”, gli anni che vanno dal 1946 al 1975 (è in quest’ultimo anno che si verifica la crisi economica mondiale a causa della crisi petrolifera). Il tentativo messo in atto dal regime fascista (leggasi non Fascio ma Sfascio!) di industrializzare la nazione, complici il sistema corporativo ed un’economia che tende ad arrestarsi (tornerò più in là su questo punto) non fa altro che provocare dei gravi danni all’economia stessa nonostante il regime tende a nasconderlo sotto una pressante propaganda ed un controllo dei mass-media, oltre al fatto che tra gerarchi al governo e vertici militari dilagavano incompetenza e corruzione. Per dirla tutta: la guerra, oltre ad essere malvista dal popolo italiano che già era penalizzato da una dittatura che lo stava dissanguando in tutto e per tutto, l’Italia non la doveva vedere neanche da lontano col binocolo! 2) Dopo l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, il regime fascista emise i razionamenti alimentari per poter destinare gran parte di tali risorse ai soldati al fronte. Ma come dicono i rapporti ufficiali contenuti nell’archivio storico dell’Esercito Italiano e citati anche in vari libri di storici i nostri soldati al fronte non avevano, al contrario dei loro contemporanei, adeguate razioni alimentari per poter ovviare ai loro fabbisogni nutrizionali, specialmente in campagne impegnative come quella in Africa o successivamente in Grecia o in Russia. Citando i rapporti della Folgore e altri: “Ai nostri soldati i rifornimenti di viveri arrivano spesso in ritardo e sono deteriorati, ammuffiti, marcescenti; i nostri uomini sono costretti spesso ad usare come pignatte di fortuna per cuocersi quel poco di cibo che gli arriva e come serbatoi per stoccare acqua dei barili di alluminio vuoti dove una volta c’era il combustibile. A volte manca perfino la carta igienica.” Altro che la storia la scrivono i vincitori, come dicono tanti ignoranti e nostalgici del fascismo… la storia la scrivono i fatti documentati! Rommel stesso nei suoi diari scrive: “Il soldato italiano è volenteroso, coraggioso, duro e tenace, poiché temprato da una vita di duro lavoro nei campi agricoli. Ha un rendimento superiore alla media. Pecca di due cose: una catena di comando spesso inefficiente ed equipaggiamenti spesso scadenti”. Con queste due frasi, la Volpe del Deserto denuncia in modo chiaro e tondo non solo l’incapacità e l’inefficienza dei nostri comandi militari, a loro volta riceventi direttive dal Ministero della Guerra e dal Capo del Governo e cosa era la nostra industria, ma tutto quello che era il sistema dell’Italia fascista e che andava a discapito della capacità di avere una logistica che funzionasse adeguatamente per poter permettere ad un Paese di sostenere una guerra. 3) Si è parlato nel video del fatto che il razionamento alimentare imposto dal periodo bellico portò anche forme di malnutrizione e malattie a quella legate. RAPPORTO AL DUCE - L’AGONIA DI UNA NAZIONE NEI COLLOQUI TRA MUSSOLINI E I FEDERALI NEL 1942 è un libro in cui Giordano Bruno Guerri, scrittore storico nonché giornalista e saggista, raccoglie tutti i rapporti che i federali inviavano al Duce (quindi documenti ufficiali) descrivendo la situazione nei loro luoghi di competenza e che denuncia chiaramente un’Italia decadente. I rapporti di alcuni federali calabresi dicono: “Negli ospedali non ci sono abbastanza medici ed infermieri; il rachitismo e la pellagra dilagano tra la popolazione a causa della malnutrizione. In qualche posto cominciano anche a comparire dei focolai di lebbra”. Attenzione: è l’Italia del Sud nel 1942, non un Paese facente parte del cosiddetto Terzo Mondo… e si sta parlando di lebbra! Per ulteriori conferme di quanto succedeva in Italia, menziono anche le lettere che Edda Mussolini Ciano, figlia del Duce e moglie di Galeazzo Ciano, scriveva al padre chiedendo soldi per poter aiutare in qualche modo la popolazione, altra dimostrazione eloquente di quale fosse la realtà che i nostalgici del regime fascista vorrebbero negare a tutti i costi. 4) Per quanto riguarda la guerra in Etiopia e ciò che concerne le nostre colonie, a questo punto uno dovrebbe domandare: ma con le colonie non potevamo rimediare economicamente al collasso? Le nostre colonie, a differenza di quelle di altri Paesi (in primis Regno Unito e Francia, e con ciò non voglio affatto giustificare il colonialismo!) costavano 5 ma rendevano 1, poiché quando siamo stati in Africa nonostante il periodo relativamente non breve, a parte qualche opera pubblica di ammodernamento non abbiamo saputo sfruttare al meglio quello che quei territori potevano offrici, oltre ad averne fatte di cotte e di crude alle popolazioni locali! Il fatto più evidente di quanto esposto sopra si riassume con due parole: El Alamein e Operazione Compass, ossia la nostra disfatta in Africa ad El Alamein ad opera del generale Montgomery, che le suonò alla grande sia a noi sia a quel famoso feldmaresciallo di nome Erwin Rommel. Gli inglesi e comunque le forze alleate infatti, grazie al fatto di avere dalla loro una logistica ben superiore anche a quella tedesca, nonostante non fosse un territorio di loro appartenenza colonica hanno avuto in primis il buon senso di mappare ogni centimetro quadrato del suolo africano in precedenza e quindi disporre poi di tattiche e strategie che gli ha permesso di vincere qualcuno come Rommel e di suonarle a noi. Quando sempre il “prezioso alleato tedesco” come lo chiamano i nostalgici si ritirò, nonostante i nostri equipaggiamenti fossero scadenti, si portarono via anche quelli lasciandoci in balia della sorte. A tal proposito consiglio di vedere il film EL ALAMEIN con Emilio Solfrizzi in cui c’è una scena molto significativa: in una scena infatti i nostri soldati italiani vedono arrivare presso una loro postazione un dromedario… immaginate cosa voleva dir per loro un animale del genere, ossia carne fresca in abbondanza visto che le nostre razioni per i soldati facevano pena (ne parlerò dopo); così lo uccidono e se lo mangiano, festanti. Quando arriva il loro comandante e si accorge di quanto accaduto, li ridesta da quel senso di festa facendogli notare che se un dromedario è arrivato lì lo ha mandato qualcuno per assicurarsi una via da percorrere, arrivare alle loro postazioni e cominciare la battaglia, cosa che poi alla fine si verifica e finisce come sappiamo tutti e come ci hanno raccontato i rapporti di guerra del periodo. Si poteva evitare tutto questo? Si poteva agire in modo che dopo il 25 Luglio 1943, ossia il giorno della sfiducia al governo Mussolini, agli italiani fossero risparmiati altri mesi di fame e agonia per cause varie? Sì: bastava avere a capo delle Forze Armate non gente incompetente del calibro di Badoglio, Graziani, Pavolini, Visconti-Prasca, Cavallero, Pricolo ecc. ma qualcuno che coraggiosamente andava al comando alleato e dicesse chiaro e tondo: “Siamo un Paese distrutto, logorato dalla guerra, siamo agli stracci, siamo alla fame… consegniamo le armi e ci arrendiamo, venite in Italia ad aiutarci prima che arrivino i tedeschi!” Se abbiamo patito tanto durante quel periodo, l’esperienza che abbiamo vissuto in teoria oltre a tenere sempre gli occhi delle nostre coscienze vigili e aperti ci deve insegnare una cosa fondamentale: è sempre meglio vivere nella peggiore delle democrazie (come quella che per certe circostanze stiamo vivendo oggi) che vivere nella migliore delle dittature.
@paolomichelotti6884
@paolomichelotti6884 2 ай бұрын
Vorrei sapere come mai l'80% degli italiani si ritrovano ad avere più di un immobile di propriietà e quasi tutti sono ereditati!
@tornadosimon1570
@tornadosimon1570 2 ай бұрын
@@paolomichelotti6884 siamo sicuro che sia l'80%? Perché a meno che tra i predecessori non ci sia gente altolocata come nobili e industriali (gente con cui il regime andava contro ma solo a parole!) dubito che la percentuale sia così alta. C'è un terzo caso comunque: chi dopo la guerra si è rimboccato le maniche lavorando sodo per poter dare e lasciar qualcosa a figli e nipoti dopo aver visto il Paese a pezzi, e a costoro tanto di cappello.
@paolomichelotti6884
@paolomichelotti6884 2 ай бұрын
@@tornadosimon1570 Ristoranti, boutique, negozi vari, ville, appartamenti nei centri storici, casali, ecc ecc sono stati ereditati da parenti che vivevano nel periodo fascista. Nei centri storici di città come perugia torino milano, napoli, genova ci sono ancora aziende fondate nell'era fascista che adesso sono in mano a sbarbatelli come pub enoteche di famiglia!
@tornadosimon1570
@tornadosimon1570 2 ай бұрын
@@paolomichelotti6884 stai parlando appunto di beni immobili di lusso... chi era altolocato o benestante era fortunato, la gente del ceto medio e del ceto basso faceva la fame!!! Tant'è vero che si ritrovano costretti a non poter più mandare i figli a scuola a causa del caro vita e cresce anche l'analfabetismo; gli studi condotti dal professor Emilio Gentile, uno dei massimi storici del Fascismo che ci invidiano anche altri Paesi per la sua preparazione in merito, non lasciano dubbi e sono tra l'altro corredati da documenti ufficiali scritti da vari esponenti del Governo fascista e da statistiche e grafici. Se uno storico autorevole nel campo dimostra a fatti certe cose tutta la fuffa sbandierata per sentito dire da nostalgici e gentaglia simile ha lo stesso valore della carta igienica, con cui principalmente ci si fa una cosa! Piantiamola col dire che sotto al Fascio si viveva meglio di adesso, che bastava dire qualcosa che non andava bene e si rischiavano manganellate a non finire, tanto per cominciare.
@gloriabarberi1292
@gloriabarberi1292 2 ай бұрын
Ma non dobbiamo dimenticare che siamo stati colonizzati dagli americani che ci obbligano a combattere le loro guerre
@eleonoradoria4414
@eleonoradoria4414 2 ай бұрын
La mia prozia e il mio bisnonno barattavano pesce con patate e legumi, noi abitiamo nella laguna veneta, il bisnonno pescava come poteva xchè i tedeschi avevano confiscato tutte le imbarcazioni x fare ponti nella laguna e raggiungere i fortini. Un po' di pesce lo consumavano loro e il resto si accordavano con i contadini. Bisnonno e prozia si infilavano nelle parti basse della laguna tra erbe e canne in giorni di nebbia per barattare col timore di essere scovati, avrebbero rubato tutto. Invece mia nonna faceva la lavandaia presso diverse famiglie, di cui una faceva mercato nero e la pagavano con prodotti alimentari.
@marco.7790
@marco.7790 2 ай бұрын
Bè della polenta e di un pane fatto con la farina della polenta , si mi ricordo che mio nonno materno ne parlava, ma delle tessere nn ricordo, mia nonna materna è morta nel 1979 e mio nonno materno nel 2006 invece i miei nonni paterni nel 1994 nonna e nel 1996 nonno , Purtroppo sono anni che nn li ho più ❤Gran bel video complimenti Viviana grazie ❤
@jerichoxxx7435
@jerichoxxx7435 2 ай бұрын
Bhe'... quanti ricordi dei racconti di mia nonna. Quanti ricordi, anche, dei dipendenti di mio nonno ormai anziani. Era uno dei principali imprenditori italiani, aveva un mulino ed un pastificio che serviva tutta la mia regione (e non solo), e quando ci fu la guerra ha fornito farina e pasta al mio paese ed a quelli limitrofi. Certo non senza rischi. Ho ancora accanto a me, nel mio studio, una foto sua col Duce mentre gli conferisce un premio per la molitura e, quando la guardo, sorrido mentre penso a quante persone ha aiutato ad insaputa del regime e correndo dei rischi. Poi, dopo la caduta del regime, è stato onorato del merito di Cavaliere del Lavoro. Se sei curiosa contattami e ti darò qualche informazione in più.
@jerichoxxx7435
@jerichoxxx7435 2 ай бұрын
P.S.: Se ne parla anche su Wikipedia.
@antonioinrete
@antonioinrete 2 ай бұрын
come si chiamava
@jerichoxxx7435
@jerichoxxx7435 2 ай бұрын
@@antonioinrete Si chiamava Venerando "Nitto" Leonardi. Il Pastificio è stato camuffato perchè obiettivo sensibile. Se sei delle mie parti sai di cosa parlo.
@jumboon
@jumboon 2 ай бұрын
Che argomenti! 🤘
@giuseppetritta3857
@giuseppetritta3857 2 ай бұрын
Spero che questo bel video faccia scuola ai numerosi fascisti attuali che stanno crescendo a dismisura,purtroppo non conoscendo le brutture del regime fascista,succede questo.
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