ma che domanda è?

@@stopalpanico4750 chiedo perche non si parla di questo effetto collaterale ,la motivazione, dato che è una cosa importante e qualcosa che a me personalmente mi tiene lontano dall.usare questi farmaci per curare la mia ansia avendo omesso questa cosa in un video cosi completo mi restano dei dubbi

@@ric5345 i motivi per cui non ho (ancora) parlato di PSSD è perché si tratta di una situazione in divenire ed estremamente scivolosa. La letteratura che consulto (normalmente a partire da PubMed, la più ampia banca dati di studi scientifici pubblicati) non pone la questione PSSD con assertività e in maniera univoca come invece molti (purtroppo anche su questa pagina) vogliono far credere. Con questo non voglio dire che gli SSRI non interferiscano sull'attività sessuale (come è ben scritto anche nei foglietti illustrativi dei farmaci), ma dobbiamo comunque porci di fronti a questioni serie con atteggiamento altrettanto serio e non con logica clicbait. Quando avremo certezze rispetto alla sindrome, ai possibili fattori di rischio, alle molecole che più di altre concorrono a tale rischio e agli standard di trattamento, al rapporto rischio/beneficio, sarò ben felice di affrontare la questione, che seguo comunque con interesse. Anche perché, lo ricordo, io sono un paziente e non un medico. Adesso come adesso ho due alternative. Una, sana, è quella di promuovere un rapporto paziente/psichiatra sano e collaborativo, per combattere lo stigma della sofferenza psicologica e cercare di dare una mano. Al contrario posso mettermi a parlare di cose molto delicate in termini di "si dice", aumentando la confusione e generando un clima di generale sospetto e accodandomi a tutti gruppi no-qualsiasicosa ben sapendo che la sofferenza della psiche genera anche sospetto, ipocondria e profezie autoavveranti (mi convinco che una cosa mi farà male? Mi farà male a prescindere. Ci sono pazienti che hanno accusato PSSD anche con placebo). Dopodiché siccome ho poco più di 500 iscritti su questo canale, al quale purtroppo posso dedicare molte meno energie di quante vorrei (non ci ricavo un centesimo e ogni intervista che organizzo, registro e pubblico è tempo sottratto al lavoro), io sono sicuro che qui su KZfaq si possano trovare tante informazioni che andranno a confermare i bias cognitivi che già si hanno. Molte persone sono venute qui a polemizzare perché non ho parlato di PSSD accusandomi di essere schiavo di Big Pharma e dei "poteri forti psichiatrici", ignorando ampiamente tutti i contenuti alterativi alla psichiatria e che vertono su attività fisica, mindfulness, monoterpeni prodotti dalle piante durante le camminate in montagna, azione della vitamina D e dell'alimentazione. Spero di essere stato esaustivo nella mia risposta, anche se questa è interlocutoria. La mia scelta di non trattare l'argomento PSSD, almeno per adesso, è perché non voglio allontanare chi soffre di disturbi invalidanti da una opzione terapeutica che, se ben impostata e seguita, dà risultati generalmente positivi. A prescindere da chi mi salterà addosso per questa risposta.

@@stopalpanico4750 una risposta a mio avviso fantastica, ben pensata e ponderata, grazie davvero. Io soffro di ansia e sto valutando se far uso di farmaci e questa storia del PSSD che sia un bias o no cmq mi allontana se vogliamo dall uso di SSRI, i quali so benissimo mi aiuterebbero a sconfiggerla nel migliore dei modi ma purtroppo non trovo mai informazioni riguardanti i "numeri" di questa patologia se cosi si può definire e da qui allora è nato il primo commento con la domanda, la tua risposta è stata davvero sincera e comprende anche dei spunti interessanti da analizzare in autonomia quindi ti ringrazio ancora per il tempo che mi hai dedicato lo apprezzo davvero tanto :)

@ric5345 ringrazio io te per avermi dato la possibilità di chiarire la mia posizione sull'argomento. Ma per esperienza già so che nessuno si leggerà il nostro thread e ricomincerà la solfa del "non prendete mai le medicine", "leggete il libro di Raffaele Sailcazzi che vi spiega come la depressione non esiste davvero ma sono gli altri troppo allegri" o "Le iene stanno per fare uno speciale per cui grazie al metodo stamina vincerete gli attacchi di panico senza bigpharma". Per non dimenticare "sei depresso perché ti sei vaccinato in pandemia". Cose che alla fine ti fanno passare la voglia di impegnarti. Ma che ti fanno ben comprendere come la capacità di argomentazione di molti non vada al di là dell'aneddotica, del sentito dire e dei propri pregiudizi. Così che quando non confermi il pregiudizio, sei automaticamente in cattiva fede.

@@alessandrobraidotti7923 in letteratura è ormai accettato che esiste un rischio ipercalcemia sopra quota 100. ma il problema è un altro: le sperimentazioni, per essere affidabili, devono essere fatte su campioni omogenei, a parità di diagnosi e senza che vi siano altre terapie in atto, per tempi significativi. gli arruolamenti per le sperimentazioni dei farmaci sono rigorosissimi se no gli enti regolatori non darebbero l'approvazione per la messa in commercio da un lato o per un utilizzo specifico. non sta a me giudicare se sia giusto o sbagliato questo sistema. sicuramente ha vantaggi e svantaggi. quello che posso dire è che ansia e depressione si verificano anche on persone con livelli di vitamina D più che sufficienti, quindi sarebbe sbagliato pensare che il problema si possa risolvere solo in questo modo. certamente sarebbe interessante approfondire l'azione della vitamina D sui neuroni, dato che hanno recettori specifici. come dice la professoressa Colaolonduce "una assenza di prova (dell'efficacia della vitamina D), non è una prova di assenza".

Meglio la vitamina d in forma di colecalciferolo o calcifediolo? Grazie

@@claudiobernardi18 in genere ci sono meno rischi di sovradosaggio con il colecalciferolo perché non è la forma attivata

come spesso dico in queste pagine, il farmaco da solo non basta e, anzi, può diventare deleterio se si ritiene che abbia un potere magico. ciò che può davvero aiutare è l'alleanza terapeutica tra medico e paziente, in modo che sappiano dialogare, ascoltarsi e capirsi. gli effetti collaterali ci sono in ogni farmaco che sia realmente tale e non si può pretendere che questi non ne abbiano. il punto è trovare il miglior compromesso possibile tra aspettativa e risultato, modulando le dosi a seconda del risultato. un abbraccio e auguri per ogni cosa!

​@@San-Vittore-nerazzurra siccome non ci conosciamo, il "caro" è fuori luogo. in seconda istanza l'accusa di scorrettezza se la può rivolgere da solo e farne buon uso, perché io ho fatto un'intervista e non sto diffondendo una fede religiosa. scorretto sarebbe tagliare l'intervista per fare dire all'interpellato di ciò che mi interessa fargli dire. torni quando avrà fatto un ripasso su temi come deontologia, continenza e altri ferri del mestiere. e se proprio mi ha preso per un fanatico organicista si guardi i video sulla mindfulness, sui monoterpeni prodotti dalle piante, sull'alimentazione e sulla pratica sportiva come mezzi per trattare ansia, panico e depressione. toh, li ho fatti io e sono su questo canale.

​@@San-Vittore-nerazzurra la dottoressa è di sesso femminile. idem (in questi caso) l'intervistatrice. Dunque quell'ironico/polemico "caro" è evidentemente riferito a me. Ecco, se vuole uno scambio di opinioni si levi quel tono dall'approccio. In caso contrario, si levi di torno.

B

sono spiacente ma non essendo un medico non ho la possibilità di dirle che cosa deve fare. e anche se lo fossi non avrei abbastanza informazioni. io al posto suo farei fare una valutazione del fegato per capire se lavora bene o no. ed eventualmente quale tra le nostre abitudini di vita lo mette più a rischio. oltre questo non so e non voglio arrischiarmi a dire per tutelare lei e (anche) me stesso.

Studiavo medicina e chirurgia.

sono umanamente dispiaciuto per il suo inferno personale e, mi creda, è assolutamente auspicabile il recupero della salute a prescindere dai farmaci. quello che però non vorrei passasse è che esista da qualche parte una sorta di piano preordinato per la vendita di un rimedio che non serve a niente e danneggia le persone. nessuno nega gli effetti collaterali delle medicine ma il punto è un altro: l'alleanza terapeutica tra specialista e paziente e la fiducia reciproca. Non si conoscono ancora con esattezza le basi biologiche di depressione e ansia e gli ssri, rispetto ai triciclici di vecchia generazione, hanno dato prova di maggiore sicurezza e maneggevolezza. questo vuol dire che sono perfetti? no. che non hanno effetti collaterali? no. la pretesa di curare disturbi con una origine complessa con farmaci che non hanno conseguenze è una pretesa superiore alle attuali capacità della medicina. il che non sminuisce alcuni dati di fatto: si tratta di medicine che hanno aiutato molte persone. e mi riferisco a quelle che le hanno assunte senza poi venire su questo canale alla ricerca di soluzioni alternative, che nessuno è il grado di offrire. quello che ci resta è confidare nell'evoluzione della ricerca, per superare se e quando sarà possibile, l'uso di questa classe di farmaci a favore di una più efficace e meglio tollerata.

Fantastico. Lei non mi conosce e mi giudica. E in tre righe espone la sua verità di fede pure sulla ricerca scientifica. Perché non si candida a residente del mondo, visto che la sa tanto lunga su tutto e tutti? Non si affanni a rispondermi. Tempo perso per entrambi.

Non è l'unica. Solo che in pochi hanno il coraggio di dirlo perché ci si sente in difetto e si ha paura di essere presi in giro. da ragazzo passavo i pomeriggi con il dito sul polso a controllare le pulsazioni. Non era molto divertente, detto con il senno di poi.

non sei l'unica... a me è venuta in gravidanza e non è più andata via.... Chi di voi è riuscito a venirne a capo? è da quasi un anno che soffro di questo problema...

​@@stopalpanico4750come ne sei uscito?

@@francyp1104 ciao! e benvenuta nel club... premettendo che non sono un medico e quindi non ho le competenze per indicare strade terapeutiche (ma se anche lo fossi, non conoscendoti non potrei fare diagnosi o altro), posso farti un discorso generale. fatta salva una verifica cardiologica (che serve a fare il punto della situazione e a definire lo stato di partenza), trovo che sia giusto lavorare sulla falsa convinzione, come accade nelle fobie specifiche. il cuore non è la causa ma il bersaglio di qualcosa che avviene a livello emotivo. il disagio accusato dai cardiofobici porta sull'organo cuore qualcosa che avviene a livello mentale. il movimento (la semplice camminata di buon passo), serve a tanto. a migliorare lo stato emotivo e ad avere fiducia nel cuore come organo.

Grazie per la risposta... Io davvero non so come uscirne, il mio più grande timore è il malore improvviso, da quando ho questa paura non riesco più a godermi la vita... Ho provato anche con la terapia breve strategica...... come si supera questa paura?

@TonyPerrelli Ho smesso infatti.

@TonyPerrelli Ne parlerò con lo psichiatra gli farò leggere quanto mi ha comunicato

mi spiace vedere solo adesso questo commento. diffido chiunque dal dare consigli su argomenti tanto delicati sulla mia pagina. va da sé che sconsiglio di seguirli. Tony Perrelli: non è la prima volta che interviene con suggerimenti non richiesti. se ritiene che cannibalizzare l'utenza del mio canale sia una pratica da me accettata, si sbaglia di grosso.

Gli effetti negativi che riporta sono derivati dalla effetto anticolinergico e noradrenergico che da il farmaco , forse lei ė più sensibile della media , ci sono volendo altre molecole che non danno determinato disturbi e aumemento di peso , ma sé lei ė felice così può continuare

un commento anonimo di critica a una testimonianza positiva non lo avevo ancora visto. che cosa c'è di incomprensibile nel "mi hanno salvato la vita"? oppure intende che tenere sotto controllo un problema tanto invalidante sia banalità? con quale titolo suggerisce (e anche se fosse il Nobel per la medicina, con che coraggio lo fa on-line con una persona che non conosce) cure alternative senza sapere niente della persona di cui sopra?

Non è che il tuo intestino è ritornato a funzionare, semplicemente l'effetto anticolinergico del farmaco ti rallenta la motilità dell'intestino. Credo che essendo ad uso off label il dosaggio sia pure basso per questo tipo di problematiche.

Come mai ? Grazie vorrei iniziare ma ho molti dubbi

Guarda dopo una settimana l ho staccato non è possibile...... mi stava uccidendo

Idem, ma nel mio caso erano altre molecole. Mi hanno rovinato, causato anche altri problemi irreversibili, tornassi indietro non li prenderei mai e poi mai.

grazie mille per i suggerimenti. Vorrei intervistare Valerio Rosso ma fino a oggi non ho avuto molta fortuna. Non so se gli capita di vedere il mio canale. In caso, se leggesse questo commento, si consideri invitato...

😂😂 controllare castrazione chimica sulla pagina Wikipedia... Gli ssri sono caldamente consigliati nella "cura" per certi vizietti.... Complimenti per il dono della non intelligenza 😉

Perché hai cancellato la risposta?

Resta il fatto che purtroppo e la verità

​@@lorenzolombardi3450 no. non è la verità. è la sua verita. e per sostenerla lei non porta uno straccio di contributo, che è la base delle regole di ingaggio di qualsiasi discussione sensata. lei ha solo voglia di fare casino e polemica. il suo contributo è inutile. fa solo rumore di fondo. personalmente me ne infischio delle sue opinioni perché lei non è capace di fare una discussione sensata.

Non ho problemi ad accettare scuse e nemmeno ad accettare critiche. Io, come ho detto svariate volte, non ricevo un euro da nessuno per fare questo canale. Anzi, ci metto tempo e impegno che a volte sottraggo a lavori remunerati. In secondo luogo, io ho sofferto e soffro di problemi di questo genere ma ho deciso di mettere la mia esperienza al servizio di altri, mettendoci la faccia. Per il lavoro che faccio non è una bella pubblicità dire pubblicamente di avere dei momenti di debolezza e sofferenza. Ma lo faccio lo stesso perché voglio dare un senso a questa cosa che mi sta addosso da ormai 35 anni circa. Sono assolutamente convinto che, come in tutte le categorie professionali, ci siano ottimi medici e pessimi medici. prima di sceglierne uno faccio le mie ricerche e guardo la produzione scientifica così come la credibilità professionale. Sperando sempre di fare la scelta migliore. Sono sempre sorpreso di come questo video scateni un riflesso condizionato come se tutto il canale fosse un spot a favore degli SSRI, quando ho video sulla mindfulness, sull'attività fisica, sugli effetti benefici dei terpeni liberati dalle piante durante le camminate in montagna. Le reazioni scomposte e irragionevoli (pubbliche e anche private di chi ha trovato la mia email) sono state il motivo per cui ho sospeso le pubblicazioni. Mi sono chiesto se ne valesse la pena. Se valesse la pena perdere tempo e metterci impegno per non ricavare un euro e ottenere insulti. Se non ho chiuso il canale è solo perché qualche amico mi ha convinto a non farlo e perché tutto sommato ci sono (a oggi) 401 iscritti al canale che, quindi, ne hanno qualche beneficio. 401 iscritti sono una miseria, se confrontati con gli utenti di content creator dedicati al calciomercato, alle gonne-pareo, a fare la pasta modellante a casa. Ma sono 401 persone che magari hanno bisogno di vedere certe cose per avere la speranza di stare meglio. C'è gente che guardi i video di notte. E io me li immagino in ansia e insonni a cercare una frase che li aiuti a stare meglio con se stessi. Gli SSRI sono usati per la castrazione chimica? Non ho approfondito ma non mi sorprenderebbe. È una questione di dosaggi e tempi di somministrazione. Anche il paracetamolo, usato oltre le dosi, può far venire un'epatite fulminante. Chiudo dicendo che la psichiatria e i farmaci che oggi abbiamo a disposizione non sono perfetti. Ma esistono pochi farmaci perfetti e soprattutto esiste una pretesa (sbagliata) di considerare la medicina una scienza esatta quando ancora non lo è. E si chiede al medico una certezza di salute che il medico non può dare. Faccio il giornalista specializzato in medicina da 25 anni e devo dire che se il livello di trasparenza richiesta al settore medico fosse chiesto anche agli altri settori produttivi (per esempio l'industria alimentare), vivremmo in un mondo cento volte migliore, senza nascondere tutte le storture del caso. Ho dei video da pubblicare, in archivio, su svariati argomenti. e il tempo passato senza pubblicare mi è servito anche per ripensare alla filosofia del canale. Mi ero ripromesso di ricominciare a pubblicare con il 2024, probabilmente lo farò nel giro di un paio di settimane. Accetto le scuse e tendo la mano. Ma difenderò il mio lavoro da chiunque si comporti in maniera meno che educata.

è un termine universalmente accettato per definire una classe di farmaci. cosa che ha consentito a tutte le persone interessate (lei incluso) di "atterrare" su questo video senza ricorrere a titoli artificiosi o clicbait.

il Ministero per l'Università (la denominazione cambia perché ci sono state diverse separazioni e accorpamenti, all'interno dei dicasteri). I soldi delle Università Statali e pubbliche sono soldi pubblici e non privati. Il che spiega anche quanto sia difficile organizzare un percorso di studi di medicina che non debba ricorrere al numero chiuso per mancanza di infrastrutture adeguate alle necessità dello studio. Che poi vi siano Università private (riconosciute dallo Stato) è una prassi abituale garantita dalla libertà educativa stabilita anche dalla Costituzione. A me spiace che le vostre brutte ed evidentemente negative esperienze individuali vengano per forza di cose attribuite a quale complotto ordito da chissà chi. E non da prescrizioni magari inadguate, scelte di farmaci non adatti alla vostra situazione, dosaggi non corettamente tarati per le vostre esigenze, diagnosi incerte senza contare che la medicina NON È UNA SCIENZA ESATTA. Ma ciò non fa di qualsiasi medico un servo di qualche interesse economico. Non ci sono conflitti di interessi su questo e infatti non se ne parla. Che ci crediate o meno, le aziende farmaceutiche sono soggette a regolamentazioni, in termini di comunicazione e contatti con altri medici e stampa, che sono assolutamente restrittive rispetto ad altri settori industriali. Io lascio questo commento perché mi consente di pubblicare questa risposta. Altri commenti volutamente polemici e complottisti verranno cancellati appena avrò modo di ripassare a fare pulizia in bacheca. sinceramente non posso (non ho il tempo per farlo e siccome creare questi contenuti non è un lavoro retribuito non posso nemmeno dire che ne ho un guadagno personale che giustifichi l'uso del tempo stesso) fare il debunker delle cattive informazioni in medicina. Se siamo qui alla ricerca di informazioni e fare un confronto, siamo nel posto giusto. Se siete qui per creare un clima di sfiducia nei confronti della medicina nel suo insieme (al netto delle cattive esperienze che ognuno di noi ha e che potrei citare anche io, nel mio specifico), non siete nel posto giusto. E lo dico per voi, più che per me.

lei è ovviamente al corrente del fatto che i tassi di mortalità per cause cardiocircolatorie sono diminuiti, nella popolazione giovanile, vero? solo che fino al periodo pre pandemico non se ne parlava. i malori facevano notizia solo se riguardavano atleti agonisti affermati. lo dico perché anche la disinformazione concorre all'ansia e alla cardiofobia.

​@@stopalpanico4750non è assolutamente vero quello che hai scritto.

bello scrivere che un altro ha detto il falso senza portare uno straccio di un numero e senza firmarsi per esteso. è bello e concorre alla credibilità di chi lo scrive.

@@stopalpanico4750 sapere questo mi rincuora molto ❤

Da piccola mi hanno trovato un soffio al cuore. Il cardiologo ci aveva detto di stare tranquilli. Poi ogni volta che facevo una visita per iniziare uno sport mi trovavano questo soffio. Anche il mio medico di base mi diceva di non pensarci e fare sport. Però da lì mi è scattata la paura. Appena sentivo il cuore battere forte dopo una corsetta o simili ero terrorizzata al pensiero di sentirmi male e da lì è iniziata la "fobia". Ancora oggi ho paura e anche se non vorrei è troppo forte.

rispondo secondo letteratura, ricordando a tutti che non sono un medico ma un paziente informato e un divulgatore. Diciamo che la risposta agli antidepressivi è soggettiva, come spesso sono soggettivi i sintomi correlati alla sofferenza psicologica. Dunque è possibile che uno stato di sofferenza che induca inappetenza (o al contrario compulsione al cibo) possa trovare nella terapia farmacologica la sua compensazione, determinando un cambiamento anche radicale di atteggiamento verso il cibo. A oggi non è ancora stato definito con certezza se gli SSRI agiscano sul metabolismo delle cellule deputate all'immagazzinamento dei grassi, quindi dobbiamo fare nostra una regola generale: cercare di capire quale siano i limiti per restare nella fascia normopeso e agire di conseguenza, attraverso un regime alimentare in grado di soddisfare la fame ma, al tempo stesso, limitando quegli alimenti che creano dipendenza perché stimolano il sistema dopaminergico, cioè quello legato alla ricompensa e alla gratificazione. Ci sono studi molto interessanti su alimentazione, microbiota intestinale e benessere psichico. Ci stiamo attrezzando per un nuovo video sul tema.

certamente riguarda le diagnosi effettive, anche perché in mancanza di esse diventa difficile distinguere un disturbo ansioso da un altro. quindi dobbiamo attenerci ai dati delle diagnosi che, già così, sono preoccupanti.

io sarei veramente un cialtrone disonesto e a rischio di abuso della professione medica se solo azzardassi una minima ipotesi in merito. la sola cosa che posso fare è sostenere il desiderio di felicità come prova del fatto che c'è un obiettivo. per il resto sta assumendo esclusivamente il farmaco o sta facendo anche una psicoterapia e adittando un regime di vita mirato al miglioramento della condizione?

@@stopalpanico4750 Sto facendo psicoterapia, anche se poco di frequente essendo agosto e soprattutto mi sembra che non cambi le mie condizioni… Mentre sullo stile di vita nessuno mi ha detto nulla, la psichiatra mi ha solo dato i farmaci. Se lei ha qualche consiglio sullo stile di vita cerco di seguirlo assolutamente

@@lucispezzi premesso che ha tutta la mia simpatia e comprensione le faccio una premessa e una promessa: io non sono in grado di aiutarla direttamente perché non ne ho le competenze e anche se le avessi, non conoscendola personalmente, sarei comunque da arrestare se azzardassi un qualsiasi consiglio basandomi sulla chat di KZfaq. siccome ho rispetto per la sofferenza altrui, non me la sento di snocciolare due consigli in croce pensando così di risolvere con tre indicazioni generiche i problemi di una vita. la promessa è invece la seguente: con il tempo e l'impegno posso cercare di darle (attraverso pareri qualificati) tanti stimoli, spunti e temi. questi potrebbero forse aiutarla a trovare centri i specialisti in grado di migliorare la sua situazione attuale. io, per mia esperienza personale, ritengo che per stare meglio in una situazione di sofferenza psicologica, si debba agire su più fronti. farmaci, se e quando servono, sono un aspetto della terapia. la psicoterapia deve a sua volta essere indirizzata verso un obiettivo e non deve essere un confronto generico. poi c'è la parte di attività fisica. Gli studi concordano sul fatto che l'attività aerobica (corsa, nuoto, camminata veloce, bicicletta, ballo e chissà quanti altri), favoriscono la circolazione cerebrale, stimolano l'angiogenesi sempre a livello cerebrale, regolano la produzione ormonale eccetera. e poi non si possono trascurare alimentazione e rispetto delle proprie esigenze di sonno notturno. che cosa significa? che per migliorare il benessere psicologico si deve agire sulle abitudini quotidiane, pensando a queste come a delle medicine e non come a delle perdite di tempo. io personalmente se non vado a correre almeno 3 volte a settimana, inizio a mangiare compulsivamente e metto su chili. correre non mi fa dimagrire: mi aiuta a tenere sotto controllo la mia propensione a mangiare disordinatamente. soffrire psicologicamente significa avere alterato equilibri sottili ed essere più fragili di altri. quindi per gente come noi il rispetto del proprio stile di vita (personalizzato e unico) è la vera terapia. Il farmaco da solo ha una efficacia limitata se non abbiamo anche sul resto. questa è la mia personale opinione, che tuttavia mi sembra condivisa anche a livello medico e di ricerca.

nella mia ansia da prestazione avevo letto "inutili" e già alle 8.30 avevo avuto un crollo dell'autostima. Buona giornata a lei e grazie per il complimento, apprezzatissimo. davvero.

@@stopalpanico4750 certo certo...quello che volevo dire (non era certo una polemica) è che la dottoressa nel video ha parlato di sintomi da sospensione in maniera molto ma molto superficiale (testa ovattata??)... sarà così per pochi fortunati. In realtà i sintomi sono molti di più e variegati e per chi li prova non è una passeggiata (anzi). Parlo per esperienza personale e anche perché ho letto diversi articoli in merito. A volte durano anche 2/3 mesi o più (dipende dalla molecola e dal soggetto) e molte volte si deve riassumere il farmaco perché non si riesce più a sopportare i sintomi. Sono cose che purtroppo nella maggior parte dei casi non vengono dette ai pazienti (forse per non scoraggiarne l'assunzione).... tipo la paroxetina che veniva citata nel video è una di quelle che dà più sintomi da sospensione....queste info le so perché mi sono informata e non perché mi è stato detto dal medico in fase di prescrizione. Grazie ancora per il servizio

Ciao, io domani ho la prima settimana da quando assumo...sto male , ma spero piano piano di poter vedere qualcosa di positivo

abbiate pazienza e cercate di pensare a una cosa: questo inizio difficile è la prova che il farmaco agisce sulla chimica del cervello e quindi potrà aiutarvi. pensare questa cosa mi ha aiutato, quando ho avuto gli stessi vostri problemi.

sempre secondo le linee guida internazionali sarebbe preferibile avere oltre 30. Ovviamente andando verso la bella stagione grazie all'irraggiamento solare è possibile incrementare la quantità di vitamina D endogena, cioè prodotta metabolizzando il colesterolo circolante grazie all'azione dei raggi solari sulla pelle. Valuti con il suo medico se è il caso di procedere con una integrazione, magari da settembre. Se ha visto il video sulla vitamina D sa anche bene che cosa ne pensa la professoressa Colao che, a tutti gli effetti, è una delle scienziate italiane più accreditate al mondo nel suo campo specifico. Sia chiaro: riporto un parere che non è mio e non è mia intenzione e competenza dare suggerimenti medici. Ma penso che domandare (magari anche per sentirsi dire il contrario) sia sempre lecito.

Il problema è che ciò fa anche un pessimo servizio ai temi legati ai cambiamenti climatici. Si riesce quindi a infliggere un doppio danno. A parere mio è inconcepibile. Sono molto dispiaciuto per la collega, che si trova a doversi (magari) giustificare per titolazioni assurde, quando magari ha svolto un lavoro bello e ben documentato.

La ringrazio molto .